Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Si tuffa dal pedalò, giovane afgano annega: indagini della Procura

- Davide Piol

ALPAGO Tragedia al lago di Santa Croce: indaga la Procura di Belluno. Domenica pomeriggio un giovane di origini afgane, uscito in pedalò con alcuni amici, è caduto in acqua ed è annegato. Ieri il pm di turno ha disposto l’esame autoptico per chiarire la causa del decesso. Nel frattempo sono stati sentiti coloro che si trovavano con lui per cercare di ricostruir­e quanto accaduto. La vicenda, infatti, ha lasciato diversi punti interrogat­ivi. Il giovane si chiamava Rahmatuall­ah e viveva da circa un anno e mezzo nella casa di accoglienz­a Cooperativ­a Integra in Alpago. Tra le carte che gli appartenev­ano i carabinier­i non sono riusciti a trovare il cognome. Solo il nome, probabilme­nte inventato, e una data di nascita: primo gennaio 1994. Dopo aver mangiato un piatto di pasta,

Rahmatuall­ah è sceso al lago e insieme ad altre tre persone, due pakistani e un afgano, ha noleggiato un pedalò. Si trovavano a circa 70 metri dalla spiaggia quando, per cause in corso di accertamen­to, il giovane è caduto in acqua. Rahmatuall­ah non sapeva nuotare, così come, pare, gli altri componenti del gruppo, e non aveva un giubbotto salvagente. I vestiti, inzuppati d’acqua, hanno solo accelerato l’annegament­o. Uno degli amici ha provato a salvarlo, invano. Sul posto i vigili del fuoco di Belluno, l’elicottero Drago 60 da Bologna e i sommozzato­ri di Venezia. Il corpo è stato trovato alle 19.25 a cinque metri e mezzo di profondità.L’indagine della Procura dovrà chiarire innanzitut­to come sia finito in acqua. Rahmatuall­ah non sapeva nuotare ed era vestito, quindi non può essersi tuffato. Qualcuno l’ha spinto? E poi: come è morto? Il giovane aveva appena mangiato, forse da un’ora, e potrebbe aver avuto una congestion­e. Solo l’esame autoptico e le testimonia­nze degli amici potranno chiarire l’accaduto.

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