Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
M5s, l’uscente Scarabel guida i sette trevigiani in corsa per il Consiglio
Il ministro D’Incà: «Noi, vicini al territorio»
TREVISO La differenza fra le primarie interne e le segreterie di partito sta tutta qui: il Movimento 5 Stelle ha già presentato i suoi sette candidati alle regionali, mentre gli altri sfidanti stanno ancora mettendo a punto le liste valutando correnti, dinamiche e cacciatori di preferenze.
Ieri, a Palazzo Rinaldi, sede del Comune di Treviso, i grillini hanno mostrato la squadra che correrà nella Marca alla presenza del candidato governatore Enrico Cappelletti e del ministro per i Rapporti con il parlamento Federico D’Incà. Hanno letto i sondaggi che li mettono in terza posizione dopo il governatore uscente Luca Zaia e la coalizione di centrosinistra, con risultati tutto sommato poco lusinghieri, ma i pentastellati tengono duro e rispolverano i temi cari al movimento: ambiente, grandi opere, cambiamento.
A Treviso si candidano consiglieri l’uscente Simone Scarabel (dura la sua critica alla Strada Pedemontana), la già candidata alle politiche Daniela Bolzan, l’ex candidata sindaco di Salgareda e ora consigliera di opposizione Valentina Borin, il già candidato alla Camera Maurizio Mestriner, la vulcanica operaia in pensione Rosa Poloni, Gemma Savastano e Daniele Facco.
Nonostante un ritardo di 45 minuti sull’ora della presentazione, i big D’Incà e Cappelletti sono arrivati carichi e pronti ad attaccare la Lega, ex alleato di governo ma soprattutto primo competitor in Veneto. E non temono i sondaggi: «Siamo abituati a ribaltarli – sottolinea Cappelletti – mostrando la verità ai cittadini veneti. Chi voterebbe un politico che fa pagare una strada 13 miliardi se ne costa due?». Il ministro usa la sponda delle politiche a Roma per parlare di territorio: «Siamo nei luoghi in cui si prendono le decisioni per il rilancio, aiuti alle imprese, alle partite Iva, e soprattutto al turismo un settore in sofferenza. Ce la mettiamo tutta per dare il vero cambiamento, la nostra è una sfida per il miglioramento della regione. Rispondiamo con i fatti».
E la Lega, alle regionali, che fa? Tre saranno le liste per Zaia, quella di partito, una lista del presidente e una lista di amministratori locali. Gli uscenti saranno ricandidati nella compagine con cui si erano presentati nel 2015 (Barbisan, Possamai, Villanova, Gerolimetto, Brescacin, Rizzotto) a cui si aggiungerà sicuramente Stefano Busolin già lanciatissimo da mesi; in attesa di inserimento anche i sindaci o ex Bet, Dal Zilio, Azzolini, Mares, Marzio Favero. E insomma, come ogni anno molti uomini e poche donne. Nel Pd l’unica certezza è l’uscente Andrea Zanoni, e contro la corazzata zaiana potrebbero lanciarsi Silvano Piazza, Claudio Beltramello e Maria Rosa Barazza. E c’è l’incognita Simonetta Rubinato, ex dem e ora autorevole autonomista.
Cappelletti I sondaggi? Siamo abituati a ribaltarli mostrando la verità
D’Incà La nostra è una sfida per migliorare la nostra regione