Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Formolo: «Il Tour è già nel mirino»

Il veronese punta a una tappa e alle classiche

- Di Lorenzo Fabiano

A 27 anni Davide Formolo l’aria del ragazzino ce l’ha stampata sul viso, ma quella è anche l’età per cominciare a pensare da grande: e così «Roccia» il veronese di Negrar, con la maglia tricolore si prepara a correre il primo Tour de France della carriera. «Sono felicissim­o e molto motivato. Il Tour è sempre il Tour, grande fascino e impatto mediatico enorme».

Buongiorno Davide, la sosta forzata non è stata sempliciss­ima. È rimasto bloccato due settimane in quarantena in un albergo di Dubai, com’è andata?

«È passata, tutto sommato è andata meglio di quanto si possa pensare. Stavamo in un albergo di alto livello dove non ci è mancato nulla. È passata velocement­e».

Un mese fa al rientro a San Rocco ha ritrovato la sua famiglia. Da quando non vedeva i suoi genitori?

«Da Natale, finalmente son potuto tornare a trovarli. In questi mesi siamo rimasti in casa ma diciamo che per i miei nonni durante la guerra fu ben più dura...».

Come si è allenato durante i mesi del blocco?

«Rulli due volte al giorno e tanta ginnastica. A Montecarlo (dove risiede con la moglie Mirna, ndr) potevamo uscire in bici, senza però sconfinare in Francia. Così ci siamo inventati un percorso tra le strade del Principato: abituati al traffico, faceva un certo effetto vederle deserte».

Ad agosto scatta una stagione racchiusa in tre mesi: come si prepara?

«Sono tornato in bici il 3 maggio. Bene si parta ad agosto, così abbiamo più tempo per prepararci. Io sto lavorando per arrivare al via della stagione già vicino al top della condizione: poi non resterà che correre rifiatando tra una gara e l’altra».

Obiettivi?

«Il Tour ha la priorità. Lo preparerò correndo il Giro del Delfinato a metà agosto. Impensabil­e presentars­i al Tour senza almeno una corsa di una settimana nelle gambe. Vorrei ritagliarm­i un ruolo da protagonis­ta, magari riuscendo a vincere una tappa. Ricordo

il 2015 quando al mio primo Giro d’Italia vinsi la tappa a La Spezia: due giorni prima a Genova aveva vinto Elia Viviani. Sarebbe bello ripetersi in Francia».

Un pensiero alla maglia azzurra al Mondiale?

«Il mondiale in Svizzera è durissimo: mi piacerebbe guadagnarm­i il jolly, ma tutto dipenderà da come uscirò dal Tour de France».

Ottobre sarà per lei il mese delle classiche…

«Per la concomitan­za con le classiche non farò il Giro. Le tre corse sulle quali posso spendere le mie carte sono, in ordine di tempo, la Freccia

Vallone, la Liegi-BastogneLi­egi e l’Amstel. Chiuderò la stagione alla Vuelta»

Come si trova alla UAE, la sua nuova squadra?

«Sento molta fiducia attorno a me, sono davvero contento. Abbiamo un bel gruppo e uno staff che cura ogni dettaglio con grande profession­alità. Posso solo dire grazie per la chance di correre il mio primo Tour».

Una promessa?

La stagione Iniziare in agosto può essere un vantaggio: dopo il Tour punterò alle classiche del Nord

«Ragazzi, ci vediamo in tv ad agosto sulle strade del Tour de France. Ce la metterò tutta come sempre per farvi saltare sul divano».

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In corsa Davide Formolo impegnato sulle strade del Giro d’Italia nell’edizione del 2019

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