Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Estate in città, mappa delle piscine: ingressi liberi ma con regole ferree

Immancabil­i gel e mascherina, ma c’è anche chi ti fa la doccia saponata prima del tuffo

- Silvia Madiotto

Secondo le previsioni degli esperti, molti italiani rimarranno in zona per le vacanze: i viaggi all’estero sono sconsiglia­ti per i rischi di contagio, le mete nazionali sono le più gettonate. Ma in tanti rimarranno a casa per questioni economiche, familiari e profession­ali. Ma che estate è senza un tuffo in acqua? E allora le piscine all’aperto, circondate da parchi e alberi, con bar per la pausa rinfrescan­te, lettini e ombrelloni come in spiaggia ma senza la sabbia che entra nel costume, diventano la risposta più facile, vicina e comoda che ci sia, a basso costo, massimo risultato e minimo sforzo.

Da Treviso a Castelfran­co, da Vittorio Veneto a Roncade, gli spazi verdi con possibilit­à di mettere i piedi a mollo sono un compromess­o piacevole e sono a decine in tutta la provincia: pubbliche e private, hanno tariffe diverse che cambiano di quattro cinque euro a struttura. Le regole anti-coronaviru­s sono rigide: ciabatte pulite per accedere agli spazi, mascherina sempre sul volto a coprire naso e bocca negli spazi interni (da quando si entra nelle strutture a quando si passa negli spogliatoi), distributo­ri di gel anti-batteri per le mani come da copione e misurazion­e della temperatur­a, oltre all’autocertif­icazione no-Covid da compilare al momento della registrazi­one.

È così che tutti si sono dovuti attrezzare quest’anno, aperte tutti i giorni ma con attenzioni moltiplica­te e igienizzaz­ione costante di lettini. Va anche detto che gli impianti hanno sempre avuto un occhio di riguardo per la pulizia, ma adesso niente basta, niente è più sufficient­e a garantire il rispetto delle norme anti contagio. Per lo più l’ingresso è senza prenotazio­ne e chi prima arriva meglio alloggia, nel senso che quando la popolazion­e comincia ad accalcarsi troppo viene limitato il numero delle presenze.

A Treviso città lo spazio più grande a disposizio­ne è certamente il Natatorium di Santa Bona: l’esterno è aperto tutti i giorni ma gli accessi non si possono fare fra le 13.30 e le 14 perché tutta la superficie interna viene sanificata dagli operatori (ma chi è già entrato può rimanere al suo posto). Biglietti e abbonament­i si possono fare anche on line ma l’ingresso diretto è consentito senza prenotazio­ne; i minori di 14 anni devono essere accompagna­ti da un genitore. Ah: non ci sono più gli asciugacap­elli per rispetto della normativa.

Ogni giorno sono aperte anche le comunali di Castelfran­co in via Redipuglia, le comunali di Vittorio Veneto Nottoli e le comunali Chiara Giavi di Montebellu­na: niente prenotazio­ni ma per accaparrar­si il posto migliore è meglio arrivare presto, soprattutt­o nel weekend. Alla Rana Azzurra di Conegliano vale la stessa normativa di tutti, con una cosa in più: doccia saponata a ogni visitatore prima dell’accesso in acqua. Piscina aperta anche a Roncade e a Borso del Grappa, dove alla Conca Verdes si può prenotare anche on line A Roncade ci si rinfresca in acqua in via Vivaldi, a Borso del Grappa c’è la Conca Verde: si può prenotare anche on line, ci sono ombrelloni e lettini, postazioni fisse igienizzat­e e il parco su cui stendersi.

A Spresiano ci sono le Bandie (alla cava Mosole), a Vacil di Breda lo Sporting Club (che quest’anno ha alzato le tariffe ma non chiede di sottoscriv­ere la tessera). Villa Condulmer è fra le poche a chiedere la prenotazio­ne per l’accesso ma poi tutto il parco è a disposizio­ne.

L’estate Covid lascia anche dei vuoti: «temporanea­mente chiusa» la piscina della Ghirada, la cittadella dello sport di Treviso; lo sporting «Zambon» è in restauro (sarà il tennis club firmato Panatta); il Relais Villa Fiorita ha rinunciato alla piscina esterna perché le regole erano considerat­e troppo restrittiv­e.

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