Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Estate in città, mappa delle piscine: ingressi liberi ma con regole ferree
Immancabili gel e mascherina, ma c’è anche chi ti fa la doccia saponata prima del tuffo
Secondo le previsioni degli esperti, molti italiani rimarranno in zona per le vacanze: i viaggi all’estero sono sconsigliati per i rischi di contagio, le mete nazionali sono le più gettonate. Ma in tanti rimarranno a casa per questioni economiche, familiari e professionali. Ma che estate è senza un tuffo in acqua? E allora le piscine all’aperto, circondate da parchi e alberi, con bar per la pausa rinfrescante, lettini e ombrelloni come in spiaggia ma senza la sabbia che entra nel costume, diventano la risposta più facile, vicina e comoda che ci sia, a basso costo, massimo risultato e minimo sforzo.
Da Treviso a Castelfranco, da Vittorio Veneto a Roncade, gli spazi verdi con possibilità di mettere i piedi a mollo sono un compromesso piacevole e sono a decine in tutta la provincia: pubbliche e private, hanno tariffe diverse che cambiano di quattro cinque euro a struttura. Le regole anti-coronavirus sono rigide: ciabatte pulite per accedere agli spazi, mascherina sempre sul volto a coprire naso e bocca negli spazi interni (da quando si entra nelle strutture a quando si passa negli spogliatoi), distributori di gel anti-batteri per le mani come da copione e misurazione della temperatura, oltre all’autocertificazione no-Covid da compilare al momento della registrazione.
È così che tutti si sono dovuti attrezzare quest’anno, aperte tutti i giorni ma con attenzioni moltiplicate e igienizzazione costante di lettini. Va anche detto che gli impianti hanno sempre avuto un occhio di riguardo per la pulizia, ma adesso niente basta, niente è più sufficiente a garantire il rispetto delle norme anti contagio. Per lo più l’ingresso è senza prenotazione e chi prima arriva meglio alloggia, nel senso che quando la popolazione comincia ad accalcarsi troppo viene limitato il numero delle presenze.
A Treviso città lo spazio più grande a disposizione è certamente il Natatorium di Santa Bona: l’esterno è aperto tutti i giorni ma gli accessi non si possono fare fra le 13.30 e le 14 perché tutta la superficie interna viene sanificata dagli operatori (ma chi è già entrato può rimanere al suo posto). Biglietti e abbonamenti si possono fare anche on line ma l’ingresso diretto è consentito senza prenotazione; i minori di 14 anni devono essere accompagnati da un genitore. Ah: non ci sono più gli asciugacapelli per rispetto della normativa.
Ogni giorno sono aperte anche le comunali di Castelfranco in via Redipuglia, le comunali di Vittorio Veneto Nottoli e le comunali Chiara Giavi di Montebelluna: niente prenotazioni ma per accaparrarsi il posto migliore è meglio arrivare presto, soprattutto nel weekend. Alla Rana Azzurra di Conegliano vale la stessa normativa di tutti, con una cosa in più: doccia saponata a ogni visitatore prima dell’accesso in acqua. Piscina aperta anche a Roncade e a Borso del Grappa, dove alla Conca Verdes si può prenotare anche on line A Roncade ci si rinfresca in acqua in via Vivaldi, a Borso del Grappa c’è la Conca Verde: si può prenotare anche on line, ci sono ombrelloni e lettini, postazioni fisse igienizzate e il parco su cui stendersi.
A Spresiano ci sono le Bandie (alla cava Mosole), a Vacil di Breda lo Sporting Club (che quest’anno ha alzato le tariffe ma non chiede di sottoscrivere la tessera). Villa Condulmer è fra le poche a chiedere la prenotazione per l’accesso ma poi tutto il parco è a disposizione.
L’estate Covid lascia anche dei vuoti: «temporaneamente chiusa» la piscina della Ghirada, la cittadella dello sport di Treviso; lo sporting «Zambon» è in restauro (sarà il tennis club firmato Panatta); il Relais Villa Fiorita ha rinunciato alla piscina esterna perché le regole erano considerate troppo restrittive.