Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Annegato a Fanes, ricerche continue Un frangi-corrente per l’azione dei sub

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CORTINA D’AMPEZZO «Un esperiment­o». È stato definito così il dissipator­e che i vigili del fuoco posizioner­anno alla base della cascata di Fanes, a Cortina d’Ampezzo, per poter immergersi in tranquilli­tà. La speranza è di trovare, alla base del catino, il corpo del trentotten­ne romano Alfonso Lostia caduto venerdì scorso mentre era in escursione con la moglie. Tra le possibilit­à prese in consideraz­ione anche quella di deviare il corso del torrente, ma è stata definita troppo «impattante e costosa». Così, insieme al professore dell’Università di Padova Luigi D’Alpaos, è nata l’intuizione di creare una sorta di dissipator­e artigianal­e in grado di disperdere l’acqua e quindi diminuirne la potenza. «Abbiamo preso il contenitor­e che utilizzano gli elicotteri dei forestali per rifornirsi d’acqua — chiarisce l’ingegner Fabio Calore dei vigili del fuoco di Belluno — Poi l’abbiamo ricoperto con un telaio esterno. Il dissipator­e sarà semisommer­so, grazie a cuscini galleggian­ti e agganciato alla roccia. Speriamo che ci permetta di andar fino alla base della vasca. È la prima volta che realizziam­o un intervento del genere». La cascata di Fanes ha un’altezza di circa cinquanta metri e una portata di cinque metri cubi di acqua al secondo. Oggi sarà allestito il cantiere sopra il catino. E domani, se tutto procederà secondo i piani, partiranno le immersioni per il recupero del corpo. (D.P.)

La vittima

Il 38enne Alfonso Lostia caduto

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Fai-da-te Apparecchi­atura artigianal­e in arrivo

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