Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Dal gel alle mascherine «Più virtuosi nelle spese»

Forniture, il report di Anac. Lanzarin: «Merito di Azienda Zero»

- Di Gloria Bertasi

Un Veneto virtuoso che spende per contenere il Covid la metà delle altre Regioni colpite come la nostra. È quanto emerge dall’indagine di Anac sui costi dell’emergenza. La Regione: «Merito di Azienda Zero».

VENEZIA Mascherine del modello Ffp2 (ma senza valvola) a 3,8 euro, gel disinfetta­nte a 9 o 11,3 a seconda della concentraz­ione di alcol, tamponi a poco più di 14 euro e in tutto quasi 184 milioni di euro spesi (e 3.684 procedure di gara) in due mesi di emergenza sanitaria. Tanto sono costati tra marzo e aprile i dispositiv­i di protezione e i macchinari necessari al funzioname­nto della sanità: un quinto del bilancio annuale di un Comune come Venezia. Marzo e aprile erano i mesi più duri, con il boom di contagi e, soprattutt­o, con i costi delle forniture alle stelle: tutti cercavano dispositiv­i di protezione e ventilator­i per i pazienti più gravi e i prezzi lievitavan­o (ora una mascherina chirurgica sul mercato viene 50 centesimi, quattro mesi fa si arrivava a 1,82 euro nelle gare). Eppure, rispetto a molte altre regioni, colpite come la nostra dalla pandemia, il Veneto ha speso poco. Alla Lombardia, al primo posto nazionale per «investimen­ti anti-Covid», l’emergenza è costata esattament­e il doppio (ma ha anche il doppio di abitanti).

Nell’indagine su forniture e sui servizi in regime emergenzia­le, ossia in deroga al sistema ordinario di gare d’appalto, ultimata il 4 agosto dall’Anac (Autorità nazionale anti-corruzione), il Veneto si piazza al sesto posto, preceduto da Toscana (3,7 milioni di residenti e 377 milioni di spesa), Emilia-Romagna (4,5 milioni di abitanti e 350 milioni), Campania (337 milioni per 5,9 milioni di persone) e Piemonte (250 milioni per una popolazion­e di 4,3 milioni). Numeri che restituisc­ono una fotografia del lavoro di 183 stazioni appaltanti e tracciano un quadro di come si è mosso il territorio contro l’esplosione del Covid-19.

Dati alla mano, la nostra Regione ha speso 71 milioni per mascherine, quasi 58 per altri dispositiv­i di protezione, 24 per tamponi e test diagnostic­i, 2,5 per ventilator­i, 1,8 per gel e 600mila euro per la sanificazi­one: 37,37 euro a resisono dente, scendendo così nei costi pro capite all’undicesimo posto della classifica (la Toscana ne ha spesi 101, l’Emilia 78) e 10.212 euro per contagiato (tredicesim­o posto, al primo la Campania con 76mila euro, al secondo la Toscana con 40mila). «La nostra grande fortuna è aver avuto Azienda Zero - commenta l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin - se tutte le 12 aziende sanitarie avessero fatto in proprio gli acquisti, avremmo speso di più: avere un’unica regia, in un momento in cui i prezzi erano alle stelle, è stato vincente. Inoltre, noi avevamo già adeguato i posti in Terapia intensiva al Decreto ministeria­le 70 (3 ogni 10 abitanti, ndr) e questo ci ha fatto trovare meno impreparat­i». In effetti, quando le Usl si sono arrangiate a reperire, ad esempio, i tamponi i costi si alzano e nell’arco di 50 chilometri ci differenze per lo stesso prodotto anche di 14 euro: in Polesine si sono spesi 35,2 euro per ciascuno dei 3.600 test ordinati, a Verona (Usl 9) 28,57 per 7mila mentre l’Usl 7 Berica è scesa a 21,21 per poco più di 30mila pezzi. Azienda Zero, invece, li ha pagati tra i 16 e i 14,40 euro cadauno. Ma la spesa che più colpisce, per quei due mesi, è quella per le Ffp2: 5,7 milioni per un milione e mezzo di pezzi. A onor del vero, la media degli acquisti del commissari­o per l’emergenza Domenico Arcuri si attestava su 4,03 euro l’una, i 3,8 euro veneti sono dunque in linea.

A differenza delle altre Regioni, Veneto ed Emilia-Romagna hanno investito tantissimo (il 21 per cento del totale contro il 3,1 nazionale) in tamponi: «Per la scelta di eseguirne a tappeto», scrive Anac che ha anche analizzato le spese raffrontan­dole all’età media dei suoi residenti: qui il 23,2 per cento della popolazion­e è over 65. Ora l’Autorità analizzerà i dati per verificare se le forniture sono state regolari ed è facile che arriverann­o altre indagini. L’emergenza non è finita e il Veneto è arrivato, a ieri, a 268 milioni di spese sanitarie.

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In laboratori­o Le analisi per verificare o meno la presenza del virus

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