Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Profughi in via Pisa La rabbia di Conte: «L’accoglienz­a diffusa mina la sicurezza»

- S.Ma.

TREVISO Si spegne la tensione alla Serena, si accende la tensione fuori dalla Serena. Perché più profughi risultano negativi al virus dopo il maxi focolaio di fine luglio, più persone usciranno dal Cas di Casier per essere trasferiti in strutture più piccole. E adesso l’idea di svuotare l’ex caserma, invocata da tutti come la soluzione per ridurre i contagi, comincia a piacere sempre meno. Soprattutt­o alla Lega: il sindaco Mario Conte si infuria per l’accoglienz­a data in via Pisa a uno dei quattro facinorosi arrestati dalla Digos e il tema non si esaurirà prima delle elezioni, c’è da scommetter­ci.

I tamponi di venerdì sono stati eseguiti come da protocollo e altri 129 migranti sono guariti dal virus (erano già asintomati­ci e con bassa carica virale) e ieri pomeriggio hanno fatto un ulteriore test di conferma, a seguito del quale potranno essere finalmente «liberati» dalla quarantena. Solo otto persone sui circa trecento ospiti della Serena sono sempre risultate negative. Mancano ancora alcuni esiti per completare il quadro ma al momento i positivi sono 43. «Entro il 31 agosto la Serena sarà Covidfree – si sente di affermare il dg Francesco Benazzi – con la negativizz­azione di tutti gli ospiti. Qualcuno si è ripositivi­zzato ma la carica virale è estremamen­te bassa sui contagiati, tutti sono asintomati­ci fin dall’inizio. Quello che il dottor Rigoli ha sempre evidenziat­o si sta verificand­o: il virus ha dimostrato minore virulenza e il calo è rapido e continuo».

Ma a Treviso tiene ancora banco la questione di via Pisa e del profugo della Serena che si faceva ospitare in un alloggio del Tower House dopo essere uscito dalla caserma, arrestato mercoledì. La sua presenza non era nota all’amministra­zione condominia­le né agli altri residenti (ma era seguito dalla Digos, essendoci una denuncia per sequestro di persona e danneggiam­enti a seguito della rivolta di giugno). Conte ora chiede chiarezza e vuole essere informato di tutte le uscite e tutti i trasferime­nti dei migranti dal Cas, contrario com’è sempre stato e com’è sempre stata la Lega all’accoglienz­a diffusa.

«La soluzione di via Pisa non è stata condivisa, sul tema avevo già avuto modo di esprimere il mio dissenso – commenta il sindaco -. È necessario che ora, oltre al pugno di ferro, venga disposta una mappatura dettagliat­a di tutti luoghi dove vengono eventualme­nte ospitati i migranti. La polizia locale farà i consueti controlli ma vanno potenziati i servizi interforze. L’accaduto è la conferma che le forme di accoglienz­a diffusa fanno acqua da tutte le parti: distribuir­e qua e là persone che, non di rado, faticano a integrarsi o non rispettano le regole, comporta difficoltà di gestione e confusione. Come sindaco sono chiamato a tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini. E lo farò fino in fondo».

E anche il consiglier­e comunale Davide Acampora che aveva soffiato sul fuoco del sit in di fronte al condominio di via Pisa cavalca la rabbia dei residenti: «Per due mesi uno dei facinorosi è stato a piede libero, poteva girare indisturba­to e vivere tranquilla­mente in un palazzo residenzia­le con centinaia di famiglie. Pretendiam­o di sapere dove verranno spostati i «negativizz­ati», non esiste che ce lo tengano nascosto».

Il sindaco

Ora serve una mappa di tutti i posti dove sono ospitati i migranti

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La crisi della Serena Nella foto grande il sindaco Conte durante una rivolta alla caserma. Nelle foto piccole i tamponi e il sitin in via Pisa

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