Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Divine del red carpet: obiettivo sulla bellezza
Alla Taverna La Fenice dodici ritratti. Non solo glamour: accanto a queste star spunta il lato umano, senza ritocchi. Un’idea di contemporaneità senza nostalgia
Bellucci, Portman, Lady Gaga e le altre Attrici e modelle alla Mostra del Cinema nelle fotografie di Andrea Pattaro
Ci sono occhiali rossi, collane di brillanti o di lucchetti. Ci sono spalle, seni, piedi, capelli in ordine, lo scompiglio dell’umidità adriatica. C’è la malinconica furbizia di Giovanna Mezzogiorno, la sensualità oserei dire boschiva di Nicole Kidman, la ghiacciata cordialità di Chiara Ferragni. Ci sono le dive, quelle che osserviamo, chiacchieriamo, clicchiamo su Instagram. Che ci aspettiamo come in una cerimonia religiosa: il barocco street di Lady Gaga, la sontuosità greco-nordica di Scarlett Johansson, la compiaciuta centralità atletica di Madonna. Ma c’è anche altro, che meno ti aspetti. In tutte le foto qualcosa sorprende, spiazza. Il sogno esibito di Monica Bellucci, la rapacità predata di Milla Jovovich, lo stupore inquieto di Kristen Stewart, la luce pacifica di Penelope Cruz, la fiera malia di Cate Blanchett, il soqquadro rapido di Natalie Portman.
È la fotografia, del resto, quest’arte istintuale, animale. Che trova l’aspettato e l’imprevisto. Scattati durante la Mostra del Cinema, sul Red Carpet o al photo call, i dodici ritratti di Andrea Pattaro nascono foto d’occasione: cercate, attese per ore nella calura lidense, rapinate in velocità, scomodità, prese tra decine di altre dello stesso istante, tra decine di altri fotografi. Eppure queste foto hanno qualcosa di unico. Come ogni foto, si potrebbe dire con sussiego ma con un fondo di verità. È che queste trovano tecnica e poi profondità, piega, umanità. Scelte negli ultimi anni di una carriera più che trentennale, evitano ogni nostalgia, ogni sentimento di crisi, e lanciano una benvenuta idea contemporanea di Venezia. Finalmente, si potrà dire, i divi della mostra senza la Loren e Mastroianni, senza il bianco e nero e la sensazione un po’ perdente che il passato sia migliore del futuro. Sono foto contemporanee, che ci dicono come siamo adesso, tra pizzi e jeans, androginia e lusso, cinema e musica, Versace e Zara, bianco e nero, tuta e tulle. Gli scatti di Pattaro ci consegnano la ricchezza della nostra epoca, in cui la bellezza è varia come mai prima, in cui il canone è,