Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Orsi in Trentino, un’altra aggressione Fugatti: «Basta, troppe vite a rischio»
Il governatore della Provincia Autonomia: «Abbiamo le mani legate»
TRENTO Un’altra aggressione di orsi in Trentino. E questa volta la vittima è un carabiniere vicentino». Il governatore Maurizio Fugatti gli ha da poco fatto visita per accertarsi delle sue condizioni e per portare la solidarietà dell’amministrazione. «È vivo per miracolo» dice in un soffio il presidente della Provincia. Che immagina scenari peggiori: «Stiamo parlando di un ragazzo di 24 anni, forte. Se l’orso avesse aggredito la ragazza che era con lui o un anziano saremmo qui a raccontare un’altra storia».
Ed è da questo brivido che il governatore innesca la sua riflessione. Amara. A tratti quasi arrabbiata. «Questo orso — ripercorre tutti i passaggi Fugatti — era sotto osservazione, lo stavamo tenendo d’occhio già da qualche tempo».
Si pensava di radiocollararlo, per monitorarlo da vicino. «Ma non eravamo andati molto oltre questo obiettivo — sbotta il presidente — perché le nostre possibilità di azione sono limitate». Gli esempi? «Ho firmato — risponde secco — un’ordinanza di cattura e abbattimento di un’orsa che aveva aggredito due persone e il Tar me l’ha sospesa (si tratta di Jj4, oggi in val di Non con i suoi cuccioli, ndr)». Di più: «Con tutto il rispetto istituzionale possibile, mi devo confrontare con un ministro dell’ambiente che vuole M49 libero. Davvero non lo so: o sono io fuori dal mondo o lo sono loro».
Anche perché, secondo il governatore, la storia è destinata a ripetersi. «Il problema — aggiunge — non è M57, che oggi è in una struttura protetta al Casteller. Il problema sono gli altri esemplari che presentano i suoi stessi comportamenti confidenti, che si avvicinano troppo ai paesi. Non sono molti, ma ci sono: non possiamo far finta di nulla». Ed è qui che sorge l’interrogativo del governatore: «In questa situazione — allarga le braccia — mi chiedo se posso ancora fidarmi di quegli scienziati che mi dicevano che questi episodi non sarebbero mai successi. Da presidente della Provincia mi devo porre il problema della sicurezza dei cittadini. Questo rimane il mio principale obiettivo». Un tema che, probabilmente, nei prossimi giorni sarà affrontato anche nei colloqui con il ministro Sergio Costa.
Intanto però a scagliarsi contro l’amministrazione provinciale e contro le scelte della giunta — nuovamente, dopo la vicenda dell’orso M49 — sono gli ambientalisti, che da mesi attaccano Fugatti sulla gestione dei plantigradi. «Non c’è più tempo da perdere — avverte Gianluca Felicetti, presidente della Lav —. Chiediamo che la gestione degli orsi del Trentino siano stabilmente affidate al Ministero dell’ambiente o continueremo ad assistere a una penosa quanto ingiusta caccia all’orso, che rappresenta anche un pessimo biglietto da visita per la regione». «Siamo fermamente convinti che catturare e imprigionare animali selvatici sia una decisione scellerata» gli fa eco Simone Stefani, responsabile della Lavi di Trento e vicepresidente nazionale dell’associazione animalista.
Lo scontro
Gli ambientalisti attaccano la Provincia: «Gestione al ministero»