Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Botte all’ex compagna durante la quarantena Operaio sessantenne a processo per violenza
PIEVE DI SOLIGO– Neanche le limitazioni del lockdown l’avevano fatto desistere dal suo proposito: perseguitare l’ex compagna, terrorizzandola con piazzate e botte per punirla di aver messo fine alla loro relazione. E minacciandola: «Ti ucciderò, sarò la tua ombra fino a quando l’avrò fatto». Per questo S.B. muratore 57enne di Farra di Soligo, dal 16 luglio scorso è recluso nel carcere di Santa Bona a Treviso e il prossimo 15 ottobre dovrà rispondere a processo di stalking e lesioni personali nei confronti dell’ex convivente, sua coetanea residente a Pieve di Soligo.
Il gip Marco Biagetti ha infatti accolto l’istanza della procura e ha fissato il giudizio immediato per l’uomo, difeso dall’avvocato Simone Marian. I fatti contestati al 57enne si sarebbero verificati durante il lockdown scattato per la pandemia da Covid-19. Quando cioè ogni spostamento non giustificato dalla propria abitazione era vietato e il 57enne sarebbe dovuto rimanere, come tutti, a casa. Ma la rabbia che S.B. aveva covato per settimane nei confronti dell’ex compagna che aveva deciso di lasciarlo, non è sbollita grazie alle limitazioni. Anzi, è auto mentata, forse alimentata anche dall’isolamento e dalla sospensione delle attività compresa quella dell’impresa edile per la quale lavora. Tanda spingerlo a violare ripetutamente i divieti per andare a perseguitare la donna, con vari blitz nella sua casa nel periodo che va dall’aprile al maggio scorso. Inizialmente l’uomo avrebbe manifestato il rancore con lanci di immondizia contro l’abitazione nella quale l’ex vive con l’anziana madre. Poi con messaggi e telefonate minacciose. Fino ad arrivare a veri e propri raid a casa della donna. La sera e la mattina presto, la 57enne, uscendo di casa se lo ritrovava davanti e ogni volta erano insulti
La difesa
In quello che è successo ha avuto un ruolo anche l’isolamento che ha pesato sul mio assistito