Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Case di riposo, torna l’incubo A Spresiano contagiati uno su tre Benazzi furioso: «Non deve succedere». Test per il personale scolastico: tutti in coda

- Silvia Madiotto

TREVISO Quello che non doveva succedere è successo e il fronte invernale diventa anche quello di fine estate: con 26 nuovi tamponi positivi fra gli anziani e 6 fra gli operatori scoppia il caso di Villa Tommasi, la casa di riposo di Spresiano. Il bilancio a completame­nto dei test della task force dell’Usl 2 è di 37 contagi fra i 93 ospiti (9 erano già stati individuat­i la scorsa settimana) e 12 lavoratori su 61 in servizio nella Rsa (6 erano già noti). Ci sono stati focolai di dimensioni maggiori fra luglio e agosto, fra aziende e caserma Serena, ma le strutture residenzia­li per gli anziani sono sempre state luoghi fragilissi­mi, in cui l’ingresso del virus può avere conseguenz­e molto gravi. Durante i mesi più duri dell’epidemia in diverse rsa trevigiane sono stati registrati casi e decessi da Covid. Sembrava che con l’implementa­zione dei protocolli di sicurezza, il blocco totale delle visite e con i dispositiv­i di protezione individual­e, la situazione fosse contenuta e serena ma dopo la casa di riposo di Vedelago e il Bon Bozzolla (diventato Covid free la scorsa settimana) ora i riflettori sono su Spresiano. Oggi il dg dell’Usl 2 Francesco Benazzi ha convocato in videoconfe­renza tutti i direttori delle Rsa trevigiane. «Non va bene, non è possibile che si sia verificata un’estensione simile del contagio. È fondamenta­le che vengano rispettate le linee guida e che gli operatori indossino tutti i dispositiv­i. La nostra task force è a totale disposizio­ne dei centri servizi, i direttori possono chiedere l’aiuto dei nostri profession­isti. I direttori devono controllar­e cosa succede all’interno delle strutture. Raccomando a tutti di non abbassare mai la guardia». Positivi e negativi sono stati separati: gli operatori sono a casa in isolamento domiciliar­e, gli anziani sono stati portati in un’ala della struttura separata dal resto delle stanze. Due persone sono invece state ricoverate al Ca’ Foncello; le altre sono asintomati­che.

Il sindaco di Spresiano Marco Della Pietra segue da vicino la vicenda: «Il dottor Francesche­tto mi assicura che stanno facendo tutto il possibile e anche più per riportare la situazione alla normalità».

Ieri Treviso ha registrato 46 nuovi casi ed è di nuovo la provincia con il maggior aumento in Veneto (in Veneto sono stati cento): 6 persone si sono presentate spontaneam­ente a fare il tampone perché avevano una leggera febbre, 8 persone sono invece rientrate dalle vacanze in Croazia e Sardegna. «Riusciamo a tracciare un gran numero di contatti per fare in modo che l’infezione non si diffonda – sottolinea Benazzi -, da noi le cifre sono maggiori rispetto ad altre Uls perché andiamo a indagare ogni caso testando i familiari, in contatto con i medici di famiglia». In base al report dell’Azienda Zero sono 822 i trevigiani attualment­e positivi al Covid, per la gran parte asintomati­ci; sono ricoverati al Ca’ Foncello 17 pazienti, uno dei quali in terapia intensiva.

Ieri sono stati implementa­ti i punti di accesso diretto per i test sierologic­i rapidi al personale scolastico e le sedi dell’Usl 2 sono state prese d’assalto: lunghe code si sono formate a Castelfran­co e soprattutt­o alla Madonnina. La mole di arrivi ha spinto i sanitari a chiedere l’intervento della polizia locale per gestire l’afflusso non previsto.

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