Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Litiga sul pianerottolo con le vicine afferra un coltello e le pugnala
Sandrigo, ferite due vicentine. Arrestata marocchina madre di tre figli: «Mi sono solo difesa»
SANDRIGO (VICENZA) Discussioni e dispetti pare andassero avanti da un po’, tra condomini. Una convivenza difficile, in quella palazzina di Sandrigo, nel Vicentino, occupata da quattro famiglie.
Ieri mattina l’ennesimo battibecco tra vicine è finito nel sangue. Ad armarsi di coltello (che fino a ieri sera non era stato trovato) Jamna Mahfoudi, marocchina di 38 anni, madre di tre figli. Nel corso di un animato confronto scaturito sul pianerottolo avrebbe sorpreso alle spalle la vicina del piano di sopra, colpendola all’altezza della scapola. Poi avrebbe ferito pure un’altra condomina intervenuta per difendere la prima vittima, attirata dalle sue urla. Questo almeno secondo la prima ricostruzione dei carabinieri su quanto avvenuto ieri prima delle 11 nel condominio di via Agosta, non distante dal centro. Lì dove erano ben visibili a distanza di ore le tracce di sangue, vicino alla porta di ingresso del vecchio palazzo, presidiato dai carabinieri della compagnia di Thiene impegnati nei rilievi scientifici. L’episodio ha fatto scattare l’arresto di Mahfoudi, portata prima in ospedale a Vicenza (aveva infatti ferite alla gambe) e poi in carcere a Montorio Veronese su disposizione del pubblico ministero Alessia La Placa. È accusata di lesioni aggravate dall’uso dell’arma.
A dare l’allarme era stata una delle due vicentine ferite, che hanno 56 e 63 anni e che sono state trasferite con l’ambulanza all’ospedale di Vicenza. La più grave, che comunque non corre alcun pericolo e non avrebbe subito lesioni interne e ripercussioni agli organi, ha riportato tagli alla schiena; l’altra ferite superficiali al braccio. A quanto pare (ma gli accertamenti medici sono ancora in corso e le prognosi non sono ancora state sciolte) ciascuna delle donne sarebbe stata colpita per due volte dalla marocchina. I tagli più profondi quelli alla schiena. «Nel corso della lite ci ha aggredito con un coltello, prima una e poi l’altra» la versione delle vittime sentite in pronto soccorso. Non è escluso che la 56enne sia stata sorpresa alle spalle mentre tentava di scappare, dopo aver notato il coltello nelle mani della vicina, la quale però ha fornito una versione diversa rispetto a quella delle due condomine con le quali c’erano da tempo discussioni e tensioni, legate a questioni condominiali. «Sono stata aggredita verbalmente e mi sono difesa» avrebbe cercato di giustificarsi l’immigrata con i carabinieri. Nessun commento da parte del marito, che ieri pomeriggio era nella palazzina mentre i carabinieri erano impegnati nei rilievi. Sguardo serio, fare nervoso, stizzito, non ha voluto rilasciare dichiarazioni su quanto accaduto. Nemmeno una parola mentre scuoteva la testa e si allontanava.
Così come il sindaco di Sandrigo, Giuliano Stivan, che si dice «sconcertato: un condominio nel quale per cinquant’anni è regnata armonia e aiuto reciproco improvvisamente diventa un caos. Possibile?».
A sbrogliare la matassa, a rimettere i pezzi del puzzle al loro posto ricostruendo i fatti, le sequenze e le responsabilità di ciascuno, dovranno ora essere gli investigatori vicentini.