Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Asili-nido: riapertura difficile Lavoro in più, manca personale

Il Comune: «In molti casi impossibil­e la pausa-nanna, bimbi prima a casa»

- Moreno Gioli

BELLUNO Dopo lunghi mesi di lezioni virtuali, riparte il mondo della scuola. I primi a tornare, ieri, i bambini degli asili nido. Poi, il 14 settembre, via a tutti gli altri: Materne, Elementari, Medie e istituti superiori.

Nel capoluogo due gli asili nido comunali («Piccolo girasole» e il nido integrato di Levego, in gestione alla cooperativ­a «Kairos»), ai quali si aggiungono le strutture paritarie: tre nidi integrati, un Centro per l’infanzia e un micro-nido.

Il primo giorno? Tutto secondo copione o quasi. Ci si adegua ad osservare i rigidi protocolli anti-Covid, a volte facendo i salti mortali e alle prese con la carenza di personale, accentuata dalle nuove mansioni che spettano a insegnanti e personale scolastico. «Ci sono molte criticità da mettere in conto — commenta Nadia Sala, consiglier­e comunale delegato nel capoluogo al mondo della scuola (e insegnante di scuola primaria) — anche per le prescrizio­ni aggiuntive imposte dalla Regione, come l’obbligo di misurazion­e della temperatur­a corporea e di formare gruppi omogenei».

Quest’ultimo punto, in particolar­e, crea più difficoltà. «In molti casi salterà il momento, molto importante, della nanna — spiega Sala — Quasi ovunque non ci sono spazi sufficient­i per far dormire i bimbi in gruppi separati e non c’è personale sufficient­e. Quindi i piccoli dovranno per forza tornare a casa prima, con prevedibil­i disagi anche per le famiglie».

Il consiglier­e delegato della giunta Massaro non risparmia una punzecchia­tura alla

Regione. «Venezia ha introdotto ulteriori restrizion­i al piano nazionale, ma diversamen­te dal governo non ha ancora elargito risorse aggiuntive».

Il Comune fa quel che può: nei giorni scorsi un’assunzione per l’asilo comunale. Ma è poco più di un’aspirina. «Dal punto di vista educativo sarà un periodo molto difficile — ammette Sala — Ad esempio, salta la fase dell’inseriment­o graduale e dell’ambientame­nto. Non è possibile far entrare i genitori nelle strutture».

Tra due settimane il rientro generale sui banchi. Ma già prima i bambini delle scuole materne cominceran­no a prendere confidenza con la nuova realtà. Niente mascherina per loro, ma si troveranno di fronte maestre dotate, ad esempio, di visiere trasparent­i. E con l’avvio della scuola tornerà di attualità il tema del trasporto scolastico, fondamenta­le in una provincia ad alta mobilità studentesc­a come quella di Belluno.

Intanto arriva il rimborso da parte di Dolomitibu­s degli abbonament­i non sfruttati durante il lockdown. Per ottenere il voucher compilare il modulo online sul sito dell’azienda.

Infine lo screening dell’Usl 1 «Dolomiti». Ieri eseguiti altri 334 tamponi, nessun caso positivo. Negli studi dei 53 medici di famiglia aderenti al progetto nazionale e nei 4 «drive-in» eseguiti anche 276 test sierologic­i al personale scolastico: 61 a Tai di Cadore (tutti negativi), 127 a Belluno (1 positivo, negativo al tampone), 88 a Feltre (1 positivo, negativo al tampone).

Regione avara Sala, consiglier­a delegata: «La Regione ha posto ulteriori restrizion­i, ma non ha dato i relativi fondi»

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