Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Riporto a Padova 40 mila studenti»

- Fusar Poli

PADOVA «Questa per me è la vera università». La mascherina gli copre il viso, ma gli occhi di Rosario Rizzuto non mentono: il rettore dell’ateneo patavino sprizza di gioia mentre osserva il padiglione 8 della Fiera, gremito per la prova di ammissione al corso di laurea di Medicina e Chirurgia. Le prime domande vertono proprio sul test: «È un momento emozionant­e, quest’anno più che mai. Le polemiche sul numero chiuso? Il limite nazionale di circa 13.000 posti (di cui 394 a Padova, a cui vanno aggiunti i 60 del corso in lingua inglese) è legato a parametri europei che vogliono garantire la qualità della formazione. Sarebbe ingiusto spalancare a questi ragazzi le porte del corso senza poi avere la certezza di un posto di lavoro in ambito sanitario una volta conseguita la laurea». Il rettore guarda quindi all’immediato futuro: «Ho un obiettivo ambizioso, ovvero riportare tutti gli studenti all’università in sicurezza consentend­o loro di assistere alle lezioni in presenza. Ci stiamo lavorando da aprile, sappiamo che la tecnologia sarà sempre al nostro fianco e che nei prossimi mesi ci aiuterà a garantire il regolare svolgiment­o dei corsi in modalità mista, ma vogliamo tornare a essere un luogo di interazion­e tra persone». Un desiderio condiviso anche dagli studenti , come sottolinea il rettore: «Il dato delle preimmatri­colazioni degli studenti stranieri è straordina­rio: lo scorso anno erano circa 750, ora siamo arrivati a quota 1.250. È un vero segnale di fiducia per l’inizio dei corsi: da ottobre contiamo di avere nelle nostre aule più di 40.000 studenti al giorno».

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