Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Centenario e doppia festa al Pio X: inaugurazione vip per la scuola anti-Covid
Finiti i lavori della nuova ala del collegio: presenti Benetton e Zaia
TREVISO Una nuova scuola in 17 mesi: un obiettivo ambizioso e centrato giusto in tempo per l’anno scolastico più strano di sempre, per la scuola post-Covid. E guarda il caso, l’inaugurazione della nuova ala del collegio vescovile Pio X di Treviso avviene nel centenario dalla fondazione dell’istituto più prestigioso del centro storico, che parte dall’asilo e porta i ragazzi fino alla maturità, con la cifra record di 1.490 iscritti (fra le sedi di Treviso e Udine).
È la scuola privata che fu frequentata da alcuni dei sindaci, degli imprenditori, dei medici, degli avvocati di oggi, e che ancora adesso è la scuola della «Treviso bene»: senza dimenticare la tradizione secolare e la vocazione classica, «il Pio» si avvia con sicurezza sulla strada dell’internazionalità, dei corsi in inglese e della tecnologia applicata in classe grazie anche al contributo di un
Benetton Quella di oggi è l’occasione per mettere insieme storia e futuro
benefattore ed ex allievo d’eccezione, Alessandro Benetton, presidente di 21 Investimenti.
«Questa è l’occasione per mettere insieme storia e futuro – ha detto l’imprenditore -. Per me è un’emozione tornare nella mia scuola in questa veste, ma considero questo progetto un punto di partenza, non di arrivo». Il percorso in lingua inglese è un’eccellenza in città e proietta i ragazzi verso una dimensione internazionale: «Una scuola con cento anni di tradizione si apre al mondo che oggi si muove attraverso tecnologia, viaggi e relazioni. La conoscenza si crea anche così, con lo studio delle lingue e la sperimentazione di altri modelli accademici o didattici. Mi auguro che i ragazzi raccolgano questa sfida». Accanto a Benetton per l’inaugurazione anche il vescovo di Treviso Michele Tomasi, il sindaco Mario Conte e il presidente della Regione
Luca Zaia: il taglio del nastro è diventato un gala di autorità.
La nuova costruzione ha consentito di abbattere un vecchio muro di cinta aprendo lo sguardo dalle mura al cortile: ci sono sette aule per le elementari del percorso English Plus, una palestra, una sala insegnanti e un punto ristoro. Tutto ovviamente in ottica anti-Covid, con spazi ampi e grandi finestre, banchi separati, strumenti adeguati. Prima dell’apertura ufficiale delle porte, il direttore Don Lucio Bonomo ha scoperto una targa in cui la grande famiglia del Pio X ringrazia la Diocesi, finanziatrice del progetto, e Benetton. Il figlio del Signor Luciano infatti, oltre a donare una cifra consistente per i lavori, ha acquistato palazzo Guarnier dal vescovado (vorrebbe concludere il restauro entro il 2021).
È stata una mattina di festa, brindisi e mascherine, con un fuori programma simpatico: i vertici presenti si sono seduti sui nuovi banchi monoposto distanziati che accoglieranno i bambini, un tuffo nel passato per chi ora prende le decisioni più importanti.
Al di là della consolidata tradizione del collegio trevigiano, secondo Benetton oggi non è ancora il momento di investire nella formazione privata: «In Italia c’è molta strada da fare. Gli esempi più fruttuosi sono quelli anglosassoni e in particolare americani, dove il rapporto fra privato, scuola, sport e istituzioni è perfettamente integrato. Quel modello qui non è replicabile con le regole di oggi. Mi auguro che possa avvenire un po’ alla volta».
Zaia ha invitato i ragazzi a scegliere la carriera medica, che oggi offre grandi opportunità per la carenza di professionisti negli ospedali (1.500 in Veneto), confermando l’intenzione della Regione di proseguire per il corso di laurea in medicina al Ca’ Foncello sul quale pende un ricorso del governo. «Le matricole cominceranno quest’autunno, attendiamo la decisione della Corte Costituzionale per poter formare i medici del futuro qui a Treviso».
Zaia Medicina a Treviso? Le prime matricole qui cominciano in autunno