Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Dieci cordate sulle Cinque Torri «Stop a nuovi impianti di risalita»

Flash mob ambientali­sta. «Difesa del patrimonio Dolomiti Unesco»

- M. G.

CORTINA D’AMPEZZO Attacco alle Cinque Torri. Ma è tutto calcolato. Un «flash mob» per dire stop alla proliferaz­ione incontroll­ata degli impianti di risalita e al loro impatto sull’ambiente dolomitico. Imprendito­ri, rocciatori, addetti ai lavori (dai gestori di rifugi alle guide alpine) si sono dati appuntamen­to ieri mattina. Nessuna etichetta a rivendicar­e il gesto

«Solo la volontà — spiegano gli organizzat­ori — di preservare il patrimonio Unesco, troppo spesso svenduto per fini economici e turistici». Scenografi­ca l’azione, sviluppata totalmente in verticale: dieci cordate hanno raggiunto, attraverso le vie classiche dell’alpinismo, le cime della Torre degli Inglesi, della Torre Latina, della Torre Grande Cima Ovest, della Torre Grande Cima Sud e del Torrione di mezzo. In vetta i promotori dell’iniziativa hanno esposto striscioni con scritto «Basta impianti, rispettiam­o le montagne».

Precisa il portavoce Valerio Scarpa: «Attenzione, non siamo contro lo sci e non siamo integralis­ti. Siamo persone che amano la montagna, che la vivono a 360 gradi in tutte le stagioni, per lavoro e per passione e che stanno assistendo impotenti alla distruzion­e sistematic­a delle poche aree rimaste libere da impianti nelle Dolomiti».

Nel mirino degli ambientali­sti anche i lavori per i Mondiali di sci apino e per le Olimpiadi invernali a Cortina. A partire, ad esempio, dal progetto «No car». «Voluto dalla Regione e che, con la scusa di ridurre la mobilità dei mezzi privati sui Passi dolomitici, propone un’alternativ­a ambientale ed economica insostenib­ile» concludono.

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Protesta alpinistic­a Gli striscioni appesi ieri sui monti ampezzani

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