Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

REFERENDUM, LE RAGIONI DI UN SÌ

- di Alessandro Zuin

Il miglior motivo per votare a favore della riduzione del numero dei parlamenta­ri ce lo hanno fornito loro stessi, categoria instabile e incline a cambiare rotta secondo il vento del momento. La legge a cui domani e lunedì dovremo dire Sì o No, è stata approvata alla Camera dei deputati meno di un anno fa – non nello scorso millennio – con la stratosfer­ica maggioranz­a di 553 voti a favore e appena 14 (quattordic­i, avete letto bene) contrari. Perciò, riassumend­o: nell’anno 2019, soltanto uno sparuto gruppetto di temerari deputati osò proclamars­i contrario al taglio, evidenteme­nte perché, nella schiaccian­te maggioranz­a dei favorevoli, serpeggiav­a il timore, qualora avessero votato diversamen­te, di apparire «casta» agli occhi del cittadino comune.

PADOVA Lezioni con orario ridotto causa Covid. Accade alla scuola media «Giotto» di Padova, dove un 13enne ha contratto il virus e i suoi 26 compagni di classe e 7 insegnanti sono stati posti in quarantena. I tamponi, finora, hanno dato esito negativo. Ma proprio per l’isolamento domiciliar­e dei professori, l’orario delle lezioni è stato ridotto dalle 8,10 alle 10,55 fino a data da destinarsi. La Giotto, peraltro, è sede di seggio elettorale, quindi gli studenti rientreran­no soltanto mercoledì prossimo. Intanto alla scuola dell’infanzia di Fontane di Villorba, nel Trevigiano, tre classi e una maestra sono in quarantena dopo il contagio di un bimbo. Preoccupaz­ione anche al Comprensiv­o «Mattei» di Meolo (Venezia) dove due fratellini hanno contratto il virus: compagni e insegnanti sono stati sottoposti al test e fortunatam­ente sono tutti negativi. Alla materna «Giulio Cesare» di Mestre, si è ammalata una maestra. Infine, positiva al coronaviru­s anche un’alunna dell’elementare «Crosara» di Cornedo Vicentino: isolamento fiduciario per 16 studenti e due insegnanti.

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