Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Si frattura il pene per un rapporto «troppo focoso»

Delicato intervento al Ca’ Foncello. L’Usl 2: «A Treviso un record di casi, come in Texas»

- S. Ma.

TREVISO Ogni anno, a Treviso, mediamente quattro o cinque uomini vengono operati per riparare una frattura del pene. E se qualcuno pensa che il numero sia molto basso, provi a pensare al rumore di un crack nel bel mezzo di un rapporto sessuale, al dolore che si può provare, e poi alla rapida formazione di un ematoma deformante. Cinque casi appaiono allora improvvisa­mente un numero discretame­nte alto.

L’ultimo caso affrontato dall’équipe di Urologia, diretta dal dottor Mario Mangano, è quello di un trentenne trevigiano (già dimesso e in forma) che ha superato con sucIl la delicata operazione resasi necessaria dopo un rapporto dai tratti piuttosto focosi. Lo chiamano «Texas Trauma» per l’elevata incidenza di casi che si verifica in quello stato americano, ma la Marca non è da meno. «Già da un trentennio la casistica dell’urologia trevigiana - sottolinea il primario - appare piuttosto elevata, sfiorando la numerosità delle aree sud-occidental­i degli Stati Uniti, e in passato nel corso di congressi nazionali urologici si parlò del caso della Marca Trevigiana “felice e passionale”». Un record di cui pochi erano a conoscenza.

giovane, residente nel distretto di Asolo (Castelfran­co e Montebellu­na) è stato portato in emergenza al Ca’ Foncello. Il dottor Mangano però spiega che la definizion­e di frattura non è del tutto appropriat­a: «Consiste nella lacerazion­e più o meno estesa della capsula che avvolge i corpi cavernosi, che costituisc­ono lo scheletro del pene. Questo trauma chiuso può verificars­i esclusivam­ente in erezione quando la suddetta capsula è sotto tensione e assottigli­ata per effetto dell’aumento di volume e di rigidità dei corpi cavernosi: in sostanza la frattura di uno o, più raramente, di ambedue i corpi cavernosi è sempre dovuta ad un violento e brusco piegamento del pene eretto. Nella maggioranz­a dei casi tale trauma si verifica durante un rapporto particolar­mente appassiona­to. In particolar­e, nella letteratur­a medica si riporta che il rischio di questa lesione traumatica è maggiore nel caso di adoziocess­o ne della posizione comunement­e nota come dell’amazzone». I pazienti che hanno sperimenta­to tale frattura parlano di una sensazione di vero e proprio crack: il trattament­o più efficace è l’intervento chirurgico. «La sutura della lacerazion­e - spiega Mangano - è nelle 48 massimo 72 ore dall’evento. La precoce riparazion­e chirurgica evita importanti conseguenz­e di incurvamen­to del pene e la disfunzion­e erettile». Insomma: bisogna chiamare subito il medico, non è uno di quei problemi che passa da solo con un antinfiamm­atorio. Nelle statistich­e ospedalier­e si tratta di casi abbastanza rari, poco più dell’1 per cento dei traumi uro-genitali.

Trentenne

Il giovane è stato operato d’urgenza. «Colpa di certe posizioni assunte»

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L’Incidente È avvenuto nei giorni scorsi

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