Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Cittadella, la «piccola» big
I granata La squadra del ticket Marchetti-Venturato riparte a caccia dei playoff. La serie A rimane un obiettivo con la solita filosofia vincente: cedere i pezzi pregiati e puntare sugli affari «low cost»
La filosofia è sempre la stessa. Vendere i migliori quando non li si può più trattenere e, in presenza di offerte irrinunciabili, compiere rinunce dolorose. È il caso di Davide Diaw, dove ancora una volta il Cittadella realizza una plusvalenza notevole con l’attaccante di Cividiale, rivenduto al Pordenone a un valore di circa otto volte superiore rispetto a quello pagato alla Virtus Entella.
A spiegare la decisione che ha condizionato tutto il mercato granata è Stefano Marchetti, il vero e proprio deus ex machina del mondo Cittadella, che ancora una volta scommette su se stesso e sul proprio fiuto per gli affari low cost ai nastri di partenza della nuova serie B. «Speravo che non mi facessero offerte per Diaw — ammette Marchetti — invece l’offerta giusta è arrivata, ed è arrivata sia alla società che allo stesso giocatore. A quel punto si è di fronte a un bivio: rifiuti la proposta precludendogli la possibilità di guadagnare cifre significative e negando alle casse societarie una bella plusvalenza, o accetti? La nostra società ha sempre avuto una filosofia precisa e lo abbiamo lasciato andare, come era successo in passato con altri giocatori di livello come Varnier e Kouamé». Il Cittadella, dunque, ancora una volta cambia e si rivoluziona. I primi sei volti nuovi sono quelli che si sono presentati al raduno d’inizio settembre e che sono già al lavoro a Lavarone, dove si è aggregato anche la mezzala Theophilus Awua, proveniente dallo Spezia.
«Sono arrivati due attaccanti — spiega Roberto Venturato — Tavernelli è rapido, ha buona tecnica e anche la capacità di inserimento negli spazi, Ogunseye ha grande struttura, difesa del pallone e capacità di attaccare gli spazi. Mastrantonio è una mezzala giovane di buone qualità tecniche e di qualità di inserimento. Grillo è un giocatore che viene dal settore giovanile del Palermo, è al terzo anno di serie C, è un trequartista rapido e svelto. Cassandro è un difensore destro che può fare anche il centrale, è a suo agio in entrambi i ruoli e ci tornerà molto utile, mentre Donnarumma è un esterno sinistro con ottime qualità tecniche». Nell’ambiente si confida molto in Roberto Ogunseye, una sorta di Romelu Lukaku della B, con tutte le debite proporzioni, grande forza fisica e capacità di aprire gli spazi, con una tecnica non trascurabile per un giocatore della sua stazza. Gli addetti ai lavori scommettono che possa essere lui il prossimo nome alla «Saranno famosi» del pianeta Cittadella. Un Cittadella che ancora una volta proverà la scalata alla serie A.
«Mi piace venire incontro alla palla — spiega Ogunseye — e attaccare la profondità. Da piccolo uno dei miei più grandi idoli era David Trezeguet, è da lui che cerco di prendere spunto. Sono qui a Cittadella per tentare la sfida della serie B, sono onorato di essere stato scelto. Io darò massimo impegno, massima disponibilità e sacrificio. Quando ti chiama il Cittadella dici subito di sì, sono consapevole però di dover ancora dimostrare tutto. Non ho particolari ricette da mettere sul tavolo: basta lavorare bene, non servono magie. Vivo questa opportunità con grande serenità, avevo un obiettivo che mi ero prefissato anche lo scorso anno all’Olbia e l’abbiamo centrato. E quest’anno spero di dimostrare di essere da serie B».
Il mercato
La punta Davide Diaw ceduto al Pordenone: un’ottima plusvalenza da poter reinvestire