Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Largo ai
La Bassa veronese in alta quota. Cent’anni di storia nel 2021, il Legnago trova una C ch’è il suo punto più alto dal dopoguerra. Un balzo a tavolino ma suffragato dal campo: la rinuncia del Campodarsego e la «chiamata» dei biancoazzurri, secondi in serie D dietro ai padovani e fino al lockdown.
In D, il Legnago, era tornato nel 2010. Un decennio di consolidamento. Dentro quel riquadro temporale, nel 2017, la nomina dell’imprenditore Davide Venturato, classe 1963, a presidente. «Il nostro motore saranno i giovani, ragazzi di valore guidati da uno come Massimo Bagatti, che la strada la conosce bene», così Venturato oggi che il Legnago sale tra i professionisti. «La sfida è riuscire a fare bene anche in C», a ruota il dg Mario Pretto. In panchina, appunto, Bagatti.
Modenese, classe 1965, nel suo curriculum Correggese, Porto Tolle, Parma Under 17 e Campobasso. Gioca col 43-1-2, Bagatti, arrivato al Salus l’estate scorsa. Coi giovani, lui, è uno che ci sa fare. E il Legnago può attingere a un certo bacino di cantera. La Beretti, ad esempio, ha vinto il proprio girone per due anni di fila. Pesciolini che possono cimentarsi con l’acquario di C: Mazzali (terzino sinistro), Leoni (centrocampista), Ferraro (jolly tra centrocampo e difesa), Melaca (attacco).
Poi, ovviamente, c’è lo zoccolo duro che il club si porta fin su, in Lega Pro. Su tutti il capitano, Bondioli, difensore centrale, classe ’97, ex giovanili dell’Inter e del Brescia, cui si aggiunge l’esperienza di Perna. Quindi il centrocampo: Ranelli, Antonelli, Yabré, più Giacobbe, trequartista, e la