Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Si riparte con Gotti e qualche incognita
Chiuso a 45 punti lo scorso campionato, con tre salvifiche vittorie nelle ultime quattro giornate, l’Udinese riparte da Luca Gotti: il tecnico di Adria che ha condotto i friulani alla permanenza in A dopo un’annata complicata – subentrando a Tudor – si è convinto a restare capoallenatore firmando per un anno.
E’ il curioso caso di Robin che non vuole essere Batman, quello del polesano Gotti: una vita da vice (anche agli ordini di Sarri al Chelsea, con tanto di Europa League in bacheca) e poca voglia di stare sotto le luci della ribalta e con lo stress che tocca agli head coach. Eppure, promosso nonostante le resistenze, è stato confermato a furor di risultati con tanto di ingaggio aumentato e ballottaggio vinto con Leonardo Semplici: l’Udinese va avanti nel segno della continuità, ma alla prima stagione di A iniziata dal ritiro come capoallenatore Gotti avrà non pochi problemi da risolvere.
Innanzitutto, le cessioni di alcuni pilastri dell’era recente dell’Udinese: Fofana, mezz’ala che ha rappresentato uno dei principali punti di forza dello scorso anno, è stato ceduto in Francia al Lens (peraltro a una cifra, 12 milioni più bonus, che è quasi un prezzo di «saldo»), sono in corso delle trattative avanzate per vendere De Paul, anima e leader tecnico dei friulani, con il Leeds neopromosso in Premier League in prima fila, e non mancano gli interessamenti nei confronti del bomber Kevin Lasagna, 10 gol nello scorso campionato. La piazza è in fibrillazione e meno di un mese fa la famiglia Pozzo è stata contestata con uno striscione molto duro («Senza soldi, progetto e passione questa società è da retrocessione. Adesso spendi o l’Udinese vendi. Ps: Sette anni di fallimenti da quando c’è il Watford»): una situazione non semplice, che fino alla chiusura del mercato rischia di portare ai tifosi friulani notizie più temute – leggasi cessioni dei big – che attese.
Oltre all’esterno mancino Ouwejan arrivato dall’Az Alkmaar e al difensore argentino Molina serviranno altri innesti, però, non solo per riempire le nuove divise evocative firmate Macron (richiamano il disegno diagonale bianconero della maglia 1983-84 che fu di Zico) ma anche per rimanere il più lontano possibile dagli affanni dal fondo classifica. Negli ultimi sette anni l’Udinese ha veleggiato tra dodicesimo e diciassettesimo posto: a forza di scherzare col fuoco poi si corre il rischio di bruciarsi.