Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Zaia: «Ora più poteri a Venezia»
Primo asse con Brugnaro nella partita dell’Autorità: la città deve avere piene competenze sulla laguna
VENEZIA «Con Brugnaro continueremo a lavorare affinché Venezia abbia piene competenze, e sto parlando di Laguna in particolar modo». Dopo il plebiscito alle regionali Zaia rinsalda il suo asse col sindaco fucsia riconfermato alla guida di Venezia. E sul nodo opposizione chiarisce: spetta al Consiglio.a
JESOLO Luca Zaia sceglie il «Terrazza Mare» di Jesolo, dove si è tenuta la cerimonia di consegna dei riconoscimenti «Awards Best Of Alpe Adria» della guida Best Gourmet, per la sua prima uscita ufficiale dopo la plebiscitaria rielezione alla presidenza della Regione. Ed è da lì che Zaia tende una mano al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, rinsaldando una volta di più quel legame tra Palazzo Balbi e Ca’ Farsetti già esibito durante la campagna elettorale con l’oramai celeberrimo incontro all’Arsenale: «Intanto faccio i miei complimenti a Gigi Brugnaro che è stato bravo, bravissimo - ha detto Zaia-. Adesso si lavora insieme, in tandem. Lui avrà un sacco di sfide e per quel che mi riguarda continueremo a lavorare affinché Venezia abbia piene competenze, e sto parlando di Laguna in particolar modo».
Una presa di posizione non banale, considerando le tante partite che vedono Regione e Comune impegnate sullo stesso fronte, dal Porto alle Grandi Navi, dalle bonifiche ai filoni di spesa del Recovery Fund, così come non sfugge il riferimento diretto alla battaglia sull’Agenzia per Venezia chiamata a gestire il Mose e gli interventi di tutela della laguna, su cui Brugnaro vorrebbe avere più poteri, a discapito del governo.
Zaia ha parlato anche della scarsa agibilità politica lamentata dai consiglieri di minoranza a causa della sproporzione tra gli eletti dei due schieramenti: 42 per la maggioranza, solo 9 per l’opposizione. Numeri che non consentiranno al centrosinistra di attivare alcun istituto tra quelli previsti dal regolamento a suo favore, dai consigli straordinari alle mozioni di sfiducia. Una situazione che sta facendo maturare l’ipotesi di modificare il regolamento stesso, abbassando il numero di firme necessario (oggi oscilla tra 11 e 13) così da restituire un minimo margine di azione a Pd, Veneto che Vogliamo e Europa Verde: «Il consiglio è sempre sovrano e sarà il consiglio a decidere dato che è eletto democraticamente. Non sono cose che competono a me, io non ho poteri sull’assemblea ed è bene che sia così - ha messo le mani avanti Zaia -. Diciamo