Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’ex lo denuncia, lui violenta la suocera
Montebelluna, operaio a processo per abusi (tentati) dopo la condanna per stalking
MONTEBELLUNA La compagna lo denuncia per stalking e lui tenta di violentare la suocera 57enne. Nuovo processo per E.S., operaio di 39 anni di origini albanesi, dopo la condanna per stalking alla ex. Ora è imputato per violenza sessuale e lesioni alla suocera, ieri sentita in aula: «Mi ha spinto contro il muro, diceva che mi avrebbe violentato...». Succede a Montebelluna, dopo la fine della relazione, nel 2018. Lui nega: «Volevo solo vedere mia figlia».
TREVISO «Mi aspettavo che l’emergenza Veneto Banca avrebbe portato più risorse alla procura di Treviso. E invece ho avuto una delusione totale, anche dalla comunità locale, politici e avvocati che avrebbero potuto far arrivare l’istanza a Roma. E invece non abbiamo avuto un solo uomo in più».
Per Michele Dalla Costa, dopo otto anni a capo della procura di Treviso, è tempo di saluti in vista della pensione che scatterà il 2 ottobre. E di bilanci che raccontano di soddisfazioni ma anche di tante difficoltà. In primis gli organici carenti di magistrati, polizia giudiziaria e personale amministrativo. Che non sono stati potenziati neppure quando, da Roma, è tornata alla procura di Treviso la maxi inchiesta sul default di Veneto Banca: «Siamo stati lasciati da soli – spiega -. Lo stesso ministero mi aveva chiesto di redigere una “nota della spesa” di quel che serviva. Ma quando l’ho mandata mi hanno risposto picche. L’unico grande apporto esterno è arrivato dal comando provinciale della guardia di finanza di Treviso. Senza di loro non saremmo riusciti a fare neppure quello che abbiamo fatto». I numeri parlano chiaro su una pianta organica di 13 magistrati, quelli in servizio effettivo, al momento, sono 10 perché tre sono in congedo parentale e un magistrato applicato lascerà Treviso a fine mese.
Va ancora peggio con le altre figure: la scopertura per il personale amministrativo è del 40,48%, addirittura del 62% per i cancellieri (3 su 8): «Mancano anche i dirigenti che fanno andare avanti gli uffici. Ho chiesto fin dal primo momento il procuratore aggiunto che sarebbe fondamentale per individuare altre fattispecie di reato che incredibilmente ora non emergono». Il riferimento è agli incendi colposi: «Si dovrebbe indagare sempre, non liquidarli come fatti accidentali. Ma come si fa senza risorse?», e i reati contro la pubblica amministrazione: «Abbiamo un numero scarsissimo di procedimenti. Mi auguro che sia perché abbiamo un’ottima pubblica amministrazione, ma per la legge dei grandi numeri mi aspetterei qualcosa di più». Non è un bilancio solo in rosso quello del procuratore: «Molto è stato fatto. Grandi inchieste come Ca’ della Robinia,
Compiano e la stessa Veneto Banca. I delitti di sangue che hanno avuto una risposta rapida ed efficace». Dalla Costa però ammette: «Non me ne vado certo contento perché si sarebbe dovuto poter fare di più. Siamo arrivati ad avere una media di 9 mila notizie di reato l’anno, troppo poche per una provincia come Treviso». Si apre ora la corsa alla sua sostituzione: «In estremo ritardo – spiega il procuratore -. Ho dovuto sollecitare l’apertura del bando, che si chiuderà solo pochi giorni prima della mia pensione. Poi ci sarà la selezione e quindi per avere un sostituto passerà del tempo». Si profila quindi un lungo periodo di reggenza per il sostituto procuratore Massimo De Bortoli già alle prese con il processo Veneto Banca che inizierà il 24 ottobre e le inchieste ancora aperte. «Gestire un ufficio come questo, con queste risorse, è estremamente difficile – conclude il procuratore -. Io ho fatto la mia parte, ora mi godrò i nipotini e la mia nuova cagnolina Lex».