Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il ponte della Gobba dagli insulti a Salvini al bianco più bianco
TREVISO Più bianchi di così è impossibile vederne, a Treviso, e da sottopasso della discordia, imbrattato o carico di messaggi sociali, è diventato il più pulito della città: ridipinto e ripulito due volte in 12 mesi. Sembra il «dopo» di una pubblicità di detersivi. Prima tavolozza di disegni e scritte (e ultimamente di espressioni offensive) ora è candido e immacolato: il sottopasso del Ponte della Gobba, lungo la Restera, è diventato qualcosa più di un angolo di passeggiata, ma quasi un simbolo. Bisogna tornare all’estate 2019 che fu segnata dal caso del murales che ritraeva l’ex ministro Salvini in versione satanica, con corna e coda rosse, mentre bacia un crocifisso, realizzato da una writer trevigiana: era apparso una mattina come feroce critica delle politiche leghiste e pochi giorni dopo il Comune l’aveva fatto rimuovere stendendo della vernice rosa sulla parete. Ovviamente la polemica non si era spenta, ma se non altro era servita a dare una sistemata a quelle pareti rovinate. Un anno è passato e le pareti si sono riempite di nuovo di messaggi, accuse, insulti e disegni , come ogni altro sottopasso della città. Il Comune ha dato un’altra bella ripulita, stavolta di un luminoso bianco: in tutta Treviso è davvero un caso eccezionale. E no, il «Salvini diabolico» non è tornato. (s.ma.)