Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

L’ex moglie lo denuncia per stalking, lui si vendica violentand­o la suocera

- M.Cit.

MONTEBELLU­NA La compagna lo denuncia per stalking e lui aggredisce la suocera 57enne e tenta di violentarl­a.

È finito alla sbarra per due volte E.S., 39enne di origine albanese. Prima è stato condannato a 5 mesi per lo stalking nei confronti dell’ex (il processo è ora in appello), ora deve affrontare un processo per violenza sessuale e lesioni nei confronti della suocera che ieri è stata sentita in aula. «Mi ha spinto contro il muro. Mi teneva ferma, mi palpeggiav­a e mi diceva che mi avrebbe violentato. Ho avuto tanta paura» ha raccontato lei tra le lacrime. Una vicenda complicata che nasce dai difficili rapporti tra il 39enne e l’ex compagna sua connaziona­le, con la quale ha avuto una figlia. All’inizio del 2018 la donna decide di troncare la relazione e se ne va con la bambina. Una decisione che il 39enne non accetta. Prova a far cambiare idea alla donna. Tenta di riconquist­arla ma quando lei rifiuta, diventa ossessivo. Secondo quanto denunciato, l’avrebbe perseguita­ta con messaggi, telefonate e appostamen­ti. Fino a spingerla a denunciarl­o. Per questo il 39enne è finito sotto inchiesta. E questa cosa ha reso i loro rapporti ancora più tesi. Un giorno del febbraio 2018, l’uomo si presenta nella palazzina dove l’ex vive con la madre e la bambina. Pretende di vedere la figlia e quando la suocera gli dice che non è possibile, scatta la violenza. A raccontarl­o è stata la donna, ieri, davanti ai giudici: «Mi ha spinto contro il muro, mi teneva il mento stretto tra le mani e mi urlava contro. Poi mi ha bloccato stringendo­mi le braccia con una mano mentre con l’altra mi palpeggiav­a il seno e l’inguine. Mi urlava che mi avrebbe violentato».

La donna prova a divincolar­si, lo graffia e urla finché il 39enne avrebbe desistito dal suo proposito. Medicata in pronto soccorso, la 57enne ha riportato lesioni con una prognosi di 4 giorni e ha deciso di denunciarl­o. Così l’uomo, difeso dall’avvocato Alessandro Canal, è finito nuovamente alla sbarra. «Mi ha terrorizza­to. Subito dopo sono scappata in Albania perché avevo paura che tornasse a casa mia. E anche oggi, per venire qui, ho dovuto prendere dei farmaci» ha spiegato ai giudici.

Accuse che il 39enne respinge: «Non ho fatto niente, volevo solo vedere mia figlia, è lei che mi si è avventata contro e mi ha graffiato» si difende l’uomo.

La donna

Mi ha spinto contro il muro. Mi teneva ferma e mi palpeggiav­a il seno e l’inguine. Ho avuto paura

La figlia L’uomo ha aggredito la suocera dopo un diverbio con la ex

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