Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Gioco d’azzardo, Rovigo ha speso mezzo miliardo
E l’Usl corre ai ripari: venerdì inaugura uno sportello per il contrasto e la cura della ludopatia
ROVIGO Oltre 2mila euro bruciati in media per ogni maggiorenne della provincia. Contro la ludopatia ora a Rovigo un centro di ascolto per vittime e familiari. «È una dipendenza pericolosa» dicono dall’Usl.
ROVIGO La dipendenza dal gioco d’azzardo ha raggiunto livelli talmente preoccupanti a Rovigo da convincere l’Usl Polesana e la «Cooperativa Terr.A.», in collaborazione con il Comune, ad aprire venerdì uno sportello di ascolto dedicato a chi pensa di soffrire di ludopatia. E aperto anche ai familiari dei soggetti contagiati dalla febbre delle slot o del tavolo verde, del «Gratta&Vinci» piuttosto che del Superenalotto, e ai volontari di associazioni desiderosi di approfondire il tema. I presupposti sono molto concreti: nel 2019 nella sola Provincia di Rovigo sono stati spesi 415.555.601,45 euro (dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), quindi circa 2042 euro per ogni residente maggiorenne. Un’enormità per una popolazione totale di circa 240.500 abitanti.
«I numeri registrati danno la misura di quanto il fenomeno possa incidere sulla quotidianità e sulla qualità della vita di chi si trovi a gestire l’irrefrenabile impulso a giocare e a scommettere denaro in piccoli o grandi cifre — spiegano dall’Usl Polesana —. Si tratta di una dipendenza comportamentale, senza assunzione di sostanza, ma non per questo meno pericolosa. Il giocatore danneggia se stesso, trascinandosi dietro spesso l’intera famiglia». Da qui la necessità dello sportello di ascolto, che segue quello già operativo ad Adria e che potrà contare sulle sovvenzioni del Fondo relativo al Piano Regionale sul Gioco d’Azzardo, integrato dalla giunta Zaia con oltre 1,2 milioni di euro in aggiunta ai 4 milioni del Fondo sanitario nazionale 2018/19. Soldi destinati a finanziare l’attività di prevenzione, cura e recupero erogata dai Servizi per le dipendenze per il gioco patologico, attraverso percorsi sperimentali, residenziali, semiresidenziali e di auto-aiuto, in collaborazione con le associazioni di volontariato e le comunità locali, al fine di sostenere i pazienti e i loro familiari. Un piano attivo in tutte le Usl del Veneto e rifinanziato per il 2020 con altri 3,6 milioni di euro.
Il centro di ascolto che dal 2 ottobre ogni venerdì sarà aperto a Rovigo, dalle 16 alle 18 nella sede dell’associazione Nihal, potrà contare su una psicologa che aiuterà gli utenti e indirizzerà ai diversi servizi specialistici dell’Usl chi ne avesse bisogno. L’accesso al servizio è gratuito e coperto dall’anonimato, prenotazione obbligatoria all’indirizzo email rovigo.gap@coopterra.it o per telefono, al 388-3271661 (anche whatsapp). Gli incontri si svolgeranno nel rispetto delle misure di sicurezza per il contenimento del Covid-19.
Il centro Aperto ogni venerdì. Una psicologa accoglierà pazienti e familiari