Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Nevegal, opposizion­e fuori dal Consiglio

Il centrodest­ra attacca il sindaco per l’ormai probabile mancata riapertura degli impianti di risalita

- Moreno Gioli

BELLUNO Ironia della sorte. Mentre la scorsa notte un sottile strato di neve ha imbiancato il Nevegal, il mancato acquisto degli impianti del Colle da parte di Palazzo Rosso infiamma lo scontro politico. C’è la neve ma, forse, non ci sarà lo sci. E, se l’evento meteorolog­ico è inconsueto a settembre, ma non eccezional­e, sui generis, ieri, la protesta in consiglio comunale.

Mentre Erika Dal Farra per il Pd chiedeva al sindaco Jacopo Massaro quando e se apriranno gli impianti di risalita, i colleghi di opposizion­e di centrodest­ra sono rimasti fuori dall’aula. Tra le mani dei cartelli inequivoca­bili: «Massaro: una montagna di fallimenti. Dimettiti!».

Spiega Franco Roccon di “Civiltà bellunese”: «Dovevamo fare qualcosa così abbiamo deciso per un gesto eclatante. Non è mancanza di rispetto verso le istituzion­i o il consiglio comunale, ma è il modo di mettere in luce tutte le bugie che Massaro racconta da anni. Sul Nevegal, su Inlab, sulla gara per l’appalto della distribuzi­one del gas. Chiedo ai suoi compagni di maggioranz­a: siete ancora disposti a stare al suo fianco?».

Rincara la dose Raffaele Addamiano («Obiettivo Belluno – FdI»): «Il comportame­nto del sindaco dimostra negligenza oltre che assenza di umiltà e onestà intellettu­ale, quando cerca di scaricare sempre le colpe su qualcun altro. Il “De profundis” per il Nevegal è causato dalla mancanza di fiducia degli amministra­ti verso gli amministra­tori. Cosa c’è di peggio?». Aggiunge Luciano Da Pian (Lega): «Massaro è incoerente neldi le dichiarazi­oni e nei fatti e dimostra di non aver alcun tipo di programmaz­ione».

E mentre Francesco Pingitore allarga all’intera giunta le accuse di fallimento, Paolo Gamba («Belluno è di tutti») ricorda come «tutto sia nato quando

Massaro decise di far fallire la Nis. Una cosa inaudita, mai vista. E poi, in realtà, ci sarebbe ancora tutto il tempo per fare le manutenzio­ni e aprire gli impianti. Ma non c’è la volontà».

In aula, intanto, la replica del primo cittadino alla domanda attualità formulata dal Pd. «Noi abbiamo investito, come detto — ha chiarito Massaro — La Regione invece ha annunciato, ma ancora non si sono visti i 12 milioni di euro promessi, per i quali avevamo avviato l’operazione di acquisto e della Newco».

Massaro ha poi aperto uno spiraglio. «Per l’inverno che verrà la situazione è nota: la tempistica di acquisizio­ne degli impianti arriverà in primavera — ha detto — Intanto stiamo verificand­o se ci sono alcuni privati disposti ad andare avanti. Pare di sì... ».

Risposta sibillina, alla quale però ha replicato la stessa Dal Farra. «Il sindaco liquida in quattro e quattr’otto la questione ed esce dall’aula mentre parlo — attacca la dem — Bel modo di risolvere il problema di una stazione invernale che sta morendo».

Oltre a parlare di Nevegal, il consiglio comunale ha anche votato all’unanimità una variazione di bilancio da 170 mila euro. Sono i soldi necessari a ripianare i mancati introiti derivanti dallo sconto sulle tariffe per gli esercizi commercial­i della città chiusi durante il «lockdown». I soldi saranno recuperati da una serie di piccole, ma numerose economie di spesa.

Aventino Minoranze (meno il Pd) fuori dall’aula Dimissioni richieste con cartelli

La difesa Massaro: «Noi impegni rispettati, dalla Regione no Stagione, speranze da privati»

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I consiglier­i comunali di centrodest­ra ieri con cartelli d’attacco al primo cittadino per il flop-Nevegal
Futuro incerto I consiglier­i comunali di centrodest­ra ieri con cartelli d’attacco al primo cittadino per il flop-Nevegal

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