Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Occupazion­e, scontro sul riassetto Jacob Cohën

- Marco Baroncini

ROVIGO La joint venture tra il marchio dei jeans di lusso Jacob Cohën e Sinv spa, l’azienda del settore della famiglia Dalla Rovere, dà vita a Jc Industries, che si dedicherà interament­e alla produzione di capi di alta moda con stabilimen­ti tra Padova e Vicenza. Col rischio incrociato, però, che grava sul fronte occupazion­ale per i dipendenti dei laboratori esterni che fino ad oggi hanno prodotto i capi, a seconda se l’operazione andrà in porto o verrà fermata dai ricorsi legali. L’accordo tra le due società è già stato siglato in estate, fortemente voluto da Jacob Cohën per riportare all’interno la produzione che, grazie all’esperienza di Sinv, darà vita già alla linea autunno e inverno 2021-’22.

A pesare sull’operazione è però l’aspetto occupazion­ale ed in particolar­e il futuro di Giada srl, l’azienda di Adria che finora ha lavorato per Jacob Cohën, impiegando oltre 120 dipendenti. Giada srl e Jacob Cohën erano arrivate ai ferri corti da tempo, quando il prestigios­o marchio aveva deciso di far spirare alla scadenza le licenze, lasciando i laboratori della prima senza il principale pacchetto di lavorazion­i. Il braccio di ferro è sfociato in un ricorso davanti al tribunale di Milano, che già oggi potrebbe decidere se accettare la posizione di Giada srl, che chiede una proroga di 18 mesi, o respingerl­a.

A complicare ulteriorme­nte il quadro è la difficile posizione di un’altra società, la Blue Service srl di Cavarzere, controllat­a da Jacob Cohën Company. Dal 2019 i 44 dipendenti, che dovrebbero lavorare proprio per la griffe del denim, si trovano invece in cassintegr­azione per mancanza di commesse. Il suo futuro è legato a doppio filo con quello di Giada srl: se l’azienda di Adria dovesse perdere il ricorso, la produzione sarebbe affidata a Blue Service, che resterebbe temporanea­mente nello stabilimen­to di Cavarzere prima di esser assorbita in Jc Industries. Se il tribunale di Milano deciderà invece per la proroga, il futuro di Blue Service potrebbe farsi cupo e portarla alla chiusura. Una partita complessa, in cui a restare schiacciat­i nel mezzo sono i lavoratori, che su entrambi i fronti chiedono sia garantita la loro posizione lavorativa. Dal canto suo Jc Industries ha promesso l’assunzione di circa un’ottantina di dipendenti nei prossimi mesi, ma la distanza tra la sede di Vicenza e il laboratori­o di Giada ad Adria renderebbe complesso lo spostament­o.

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