Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Tamponi ai medici di base
L’altra grande rivoluzione introdotta dall’ultima ordinanza di Luca Zaia è la distribuzione dei tamponi rapidi ai medici di famiglia (sono 3200 in Veneto) e ai pediatri di libera scelta (550) che vogliano aderire al programma di screening. Le Usl garantiscono una disponibilità iniziale di 50 test antigenici rapidi a camice bianco, riaggiornabile in relazione al numero di assistiti e all’evoluzione del quadro epidemiologico. I dottori potranno utilizzarli in ambulatorio o al domicilio del paziente e in caso di esito positivo lo registreranno nel sistema informativo regionale e lo comunicheranno al Servizio d’Igiene di riferimento, per il tampone di conferma e i provvedimenti conseguenti. «Inizieremo a distribuire i test rapidi ai medici di base e ai pediatri di libera scelta lunedì, in via sperimentale, e in una settimana andremo a regime — annuncia Zaia
—. Così agevoliamo il lavoro del Sistema pubblico e i cittadini. Spero che gli interessati aderiscano all’iniziativa in modo massiccio, anche se so già che non tutti li vogliono».
E poi c’è il fronte «caldo» delle farmacie, ancora sprovviste di vaccini anti-influenzali. Secondo quanto concordato in Conferenza delle Regioni, a loro andrà l’1,5% delle dosi comprate da ogni governatore. Per il Veneto, che ha ne acquistate 1.360.000, significa dividerne 20.400 tra 1525 farmacie, contro le 68.100 distribuite l’anno scorso. Ieri l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha incontrato i vertici di Federfarma, per risolvere il problema. Intanto dice: «Cercheremo di alzare la percentuale, ma prima dobbiamo capire dove trovare altri vaccini, perché in Italia non ce ne sono più. Il 7 ottobre se ne parlerà in Commissione Salute, a Roma. Governo e Agenzia italiana del farmaco si sono impegnati a reperire forniture all’estero (si parla di Cina e America, ndr). Potrebbero arrivare a novembre, ma la campagna inizia tra 12 e 13 ottobre, siamo un po’ preoccupati».