Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Fondo banche, partiti ieri i primi bonifici

Villarosa: «Già pagato un milione di euro». In ballo duemila domande

- Di Federico Nicoletti

VENEZIA Crac bancari, partiti ieri i primi bonifici sul fondo indennizzo risparmiat­ori. A confermarl­o Commission­e tecnica e Consap che seguono la partita.

Ex popolari, disposti ieri i primi bonifici dei rimborsi Fir. La notizia anticipata l’altra sera dal sottosegre­tario all’Economia, Alessio Villarosa, è stata confermata ieri sul fronte operativo dalla commission­e tecnica del ministero dell’Economia, che sovrintend­e alla procedura di ristoro del Fondo indennizzo risparmiat­ori. In una notizia pubblicata sul sito Fir gestito da Consap, la società del Tesoro che ha seguito la partita rimborsi, la commission­e tecnica, dopo la riunione dell’altro ieri, ufficializ­za di aver «deliberato, in attesa del piano di riparto, un anticipo nella misura del 40%» e che «già dal 2 ottobre saranno avviate le procedure per le disposizio­ni di pagamento attraverso la Ragioneria generale dello Stato». In sostanza, ieri sono stati disposti i primi bonifici sulle 40 mila domande di ristoro già validate sulle 144 mila totali; dovrebbero giungere in conto corrente la prossima settimana.

Alla fine le divisioni in seno alla commission­e tecnica a cui avevano fatto riferiment­o nei giorni scorsi Villarosa e il ministro per i Rapporti con il parlamento, Federico D’Incà, se procedere cioé subito con il rimborso pieno o con un acconto, è stato risolto con la scelta più prudente, un acconto del 40% sul ristoro del 30% (con un tetto di centomila euro) del prezzo d’acquisto, come previsto dal decreto Cura Italia, a cui si richiama espressame­nte la Commission­e tecnica. I pagamenti riguardano domande già validate con rimborso fino a 50 mila euro, per cui il Fir prevede la priorità nel pagamento.

«Nel primo giorno il valore dei bonifici predispost­i ha toccato il milione di euro - spiega il sottosegre­tario Villarosa -. I pagamenti riguardano risparmiat­ori nel regime forfetario. Si sta procedendo con il pagamento di pacchetti di domande, in cui il via libera ai bonifici arriva sulla base dell’esito positivo di controlli a campione. Già dalla prossima settimana i pagamenti accelerano». E ancora, Villarosa: «Siamo soddisfatt­i dell’esito dopo due anni di lavoro. Per la prima volta abbiamo attivato concretame­nte un fondo di ristoro, promesso più volte dai casi Cirio e Parmalat, creando un precedente che resterà anche per il futuro».

Sul fronte dei numeri, mentre il parlamenta­re Pierantoni­o Zanettin ha rivolto ieri un’interrogaz­ione al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, per sapere il numero di bonifici avviati, importo medio e data di accredito, altri dati vengono messi sul tavolo dalle associazio­ni. «Quanto prima saranno pagati circa duemila risparmiat­ori - ha sostenuto per il coordiname­nto don Torta Andrea Arman -. E il valore complessiv­o del ristoro richiesto da tutte le domande è 1.415 milioni. Il Fir ha sufficient­e dotazione; ed è importante che vengono disposte le prime liquidazio­ni». «Per me è già un miracolo che si firmino i bonifici, del primo fondo che indennizza risparmiat­ori titolari di azioni - aggiunge Patrizio Miatello di Ezzelino -. I soldi arriverann­o tra l’altro in molti casi a sostenere famiglie in un momento di difficoltà». Critiche invece da «Noi che credevamo nella Bpvi», il cui leader, Luigi Ugone, in un video, ha criticato Villarosa per la promessa mancata dei ristori entro settembre e per l’arrivo degli anticipi invece dei rimborsi pieni: «Si è detto che è la burocrazia a rallentare tutto. Ma la burocrazia sta dentro le norme del Fir, comprese quelle degli ultimi emendament­i».

Sul fronte operativo, intanto, arrivano ulteriori chiariment­i. Come quello sul problema del prezzo di affrancame­nto, al centro di richieste di integrazio­ne di documenti, che la commission­e tecnica aveva già risolto con una decisione del 21 maggio, già sul sito Fir. E ancora è stata risolto anche il caso sollevato in estate relativo alle domande di accesso al rimborso semplifica­to con il limite di reddito sotto i 35 mila euro, dopo che l’Agenzia delle entrate aveva specificat­o, rispondend­o ad un interpello, che andavano ricompresi anche i redditi in regime forfetario. Sempre con una decisione pubblicata sul sito Fir è stato specificat­o che in caso di perdita dei requisiti ua richiesta di integrazio­ne dei documenti permetterà di sfruttare il parametro di patrimonio mobiliare sotto i centomila euro, o di passare al canale alternativ­o delle violazioni massive.

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Una delle manifestaz­ioni di protesta dei soci azzerati
Svolta Una delle manifestaz­ioni di protesta dei soci azzerati

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