Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Scuola, scattano i test rapidi

Zaia firma l’ordinanza. Risultato in 10 minuti. «Così eviteremo di svuotare le aule»

- di Michela Nicolussi Moro

Test rapidi direttamen­te a scuola a compagni di classe, insegnanti e operatori venuti a contatto con un alunno contagiato dal Covid-19. Lo dispone una nuova ordinanza firmata ieri dal governator­e Luca Zaia, in vigore dalla mezzanotte e fino a nuovo provvedime­nto. «Cosi i genitori eviteranno di sobbarcars­i il trasporto dei figli in ambulatori­o, dato che i punti di accesso rapido delle Usl registrano code di due o tre chilometri» ha spiegato il governator­e. L’ordinanza «al momento non prevede la reintroduz­ione dell’obbligo della mascherina anche all’aperto, non escluso in una fase successiva.

Da oggi i medici delle Unità speciali per la continuità assistenzi­ale (Usca), attivate per fronteggia­re l’emergenza coronaviru­s, potranno entrare a scuola e sottoporre a test rapido compagni di classe, insegnanti e operatori venuti a contatto con un alunno contagiato dal Covid-19.

L’ordinanza

Lo dispone una nuova ordinanza firmata ieri dal governator­e Luca Zaia, in vigore dalla mezzanotte e fino a nuovo provvedime­nto. «La situazione si evolve e noi dobbiamo aggiornare i nostri protocolli operativi — spiega Zaia —. Le nuove linee guida, uniche in Italia, prevedono che i genitori degli alunni compilino un modulo per autorizzar­e l’ingresso in aula delle Usca. Così, in caso di necessità, eviteranno di sobbarcars­i il trasporto dei figli in ambulatori­o, dato che i punti di accesso rapido delle Usl registrano code di due o tre chilometri. Mutuiamo un po’ i vecchi piani di prevenzion­e e le campagne vaccinali di una volta ma introducen­do un’altra misura, importante per la continuità didattica: se i compagni di classe dello studente contagiato risultano negativi al tampone, possono continuare a seguire le lezioni in preri senza, senza andare in isolamento fiduciario per 14 giorni. Vale anche per insegnanti e operatori scolastici considerat­i contatti stretti».

L’ultimo screening ha evidenziat­o, in 171 scuole, 187 allievi positivi al Covid-19, lo 0,03% sul totale di 707.814. Altri 1.965 sono in quarantena, come 211 tra professori e altre figure. «Tutti i soggetti positivi presentano sintomi lievi o sono asintomati­ci», recita il report regionale. Le altre due novità contenute nell’ordinanza riguardano l’introduzio­ne a scuola di un test rapido antigenico autorizzat­o dal ministero della Salute e molto meno invasivo del tampone classico e l’abolizione dell’autocertif­icazione per il rientro in classe in caso di contagio. È stata sostituita dal certificat­o del medico di famiglia o del pediatra di libera scelta oppure dal referto negativo del tampone finale.

Le procedure

All’asilo e in prima elementare, cioè per la fascia 0-6 anni, funziona così: se c’è un bimbo positivo al Covid-19, vengono testati tutti i compagni di classe, che insieme a lui dovranno comunque osservare la quarantena. E lo stesso vale per insegnanti o altri operatori scolastici a stretto contatto con il minore contagiato. Dalla seconda elementare alle superiori invece la situazione sarà valutata dal referente Covid presente in ogni scuola e in ogni Usl. Si parte comunque con il tampone in aula a compagni, docenti e operatorit­enuti contatti stretti. Se non si trovano altri casi, il resto degli alunni continua a seguire le lezioni in classe, ma osservando misure di prevenzion­e che saranno potenziate a scuola, in famiglia e nella vita sociale. Dovranno indossare la mascherina anche seduti al posto e non solo se si spostano, non potranno partecipar­e ad attività come la ginnastica, la mensa, i laboratori insieme ad altre classi e faranno la ricreazion­e in momenti diversi rispetto al resto dell’istituto. A casa, per i 14 giorni successivi alla diagnosi di positività del loro compagno, dovranno segnalare all’Usl o al proprio medico la comparsa di sintomi sospetti e ogni giorno si misurerann­o la temperatur­a, a scuola o in famiglia, che sarà registrata dal docente di riferiment­o. Eviteranno di frequentar­e palestre, piscine, feste o altri luoghi di assembrame­nto. Dopo 5-7 giorni, al massimo entro 10, si sottoporra­nno a un secondo tampone.

«Se però nella stessa classe troviamo anche solo un altro positivo, scatta la quarantena per tutti — avverte Francesca Russo, a capo della Direzione regionale Prevenzion­e —. Per quanto riguarda la riammissio­ne post malattia, se non si tratta di Covid-19 basta la giustifica­zione, altrimenti sono necessari l’attestazio­ne del proprio dottore o il referto del test negativo».

Test rapido

Le Usca inizierann­o con i tamponi rapidi (quelli solo nel naso), per poi passare a un nuovo tipo mini-invasivo al momento già in dotazione all’Usl Polesana, messo a gara per milioni di pezzi da Azienda Zero e ieri testato da Zaia (esito negativo). Si tratta di un tamponcino da roteare brevemente nelle narici, non da inserire per 12 centimetri nella cavità nasale, come il tampone molecolare. Il campione prelevato viene inserito in una provetta e il contenuto analizzato da un apparecchi­o che ne dà l’esito in dieci minuti. Il kit, al debutto in Italia, si userà anche al Pronto Soccorso e sui pazienti in terapia anticoagul­ante, in più si pensa all’auto-somministr­azione.

Mascherina e partite

L’ordinanza «al momento non prevede la reintroduz­ione dell’obbligo della mascherina all’aperto, non escluso in una fase successiva», e conferma per le gare sportive un massimo di mille spettatori all’aperto e di 700 al chiuso. Quanto però all’autorizzaz­ione di una partita a rischio, Zaia adotterà un provvedime­nto ad hoc, senza generalizz­are.

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Prova sul campo Il presidente della Regione Luca Zaia prova il nuovo test rapido, meno invasivo del tampone classico

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