Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Nella Marca si sfiorano i mille positivi al virus Ora nelle rsa l’abbraccio è attraverso la plastica

- Andrea Rossi Tonon

Un nuovo decesso e la soglia dei mille contagiati che si avvicina. Il Covid-19 torna a far paura nella Marca. I due bollettini emanati ieri da Azienda Zero certifican­o un incremento delle positività, salite di 59 unità rispetto a giovedì. A perdere la vita è stato un 79enne residente nel Bellunese, già ricoverato presso l’ospedale di comunità di Vittorio Veneto, che soffriva di patologie pregresse.

Intanto il numero di persone che hanno contratto il virus nella provincia di Treviso da febbraio ad oggi è arrivato a 5.408, il numero più elevato dopo Verona. Andamento altalenant­e nel corso della giornata per il numero di soggetti attualment­e positivi. Ieri mattina alle 8 erano 994, 14 in più della sera precedente. Ma durante la giornata il numero è sceso a 988. In ogni caso, pur consideran­do che tra questi vi sono i 66 positivi collegati all’ex caserma Zanusso, si tratta del dato più elevato nell’intera Regione.

Tra i nuovi soggetti che sono entrati a contatto con il virus non vi sarebbero però situazioni particolar­i, vale a dire che l’indagine epidemiolo­gica ha ricostruit­o molto rapidament­e la diffusione del contagio che coinvolge ancora una volta contatti diretti di persone già infette e alcuni casi di rientro da viaggi all’estero. Apparentem­ente il virus si sta diffondend­o con rapidità tra molteplici soggetti diversi come purtroppo era successo la primavera scorsa.

Nel frattempo nelle case di cura ci si attrezza per non far mancare il calore agli anziani ospiti ma in totale sicurezza.

Un’idea arriva dal Centro servizi alla persona Domenico Sartor di Castelfran­co Veneto dove, insieme ad altre procedure per garantire gli incontri, saranno predispost­e due postazioni denominate «Emozioni dell’abbraccio».

Qui sarà sperimenta­ta una nuova tecnica che, tramite l’utilizzo di materiale plastico trasparent­e morbido, consentirà a ospiti e familiari di abbracciar­si, pur restando separati e protetti da possibili contagi. «L’abbraccio non unisce solo due corpi, ma due cuori e due menti, creando e rafforzand­o le relazioni e l’intimità, donando amore, calore e protezione» è il motto che guida il progetto, autorizzat­o dal dipartimen­to di prevenzion­e dell’Uls 2 proprio in settimana.

«In questi mesi difficili di lotta al coronaviru­s – spiegano il presidente Maurizio Trento e la direttrice Elisabetta Barbato – siamo riusciti a realizzare oltre mille visite in piena sicurezza, all’aperto e distanziat­i. Ora però, con l’arrivo della stagione invernale, abbiamo voluto studiare in anticipo una soluzione interna. Gli ospiti hanno bisogno di contatto fisico con i familiari per il proprio benessere».

È inoltre in costruzion­e all’interno della stessa struttura un «Cubo sensoriale interattiv­o». Si tratta di una sorta di stanza nella stanza, di 3 metri per 3, che proietterà video e suoni e immagini rilassanti e coinvolgen­ti allo stesso tempo. Inoltre su alcune facciate del cubo si potrà interagire facilmente con il touch screen per una stimolazio­ne a livello percettivo, attentivo ed emotivo. Un supporto per vivere una realtà virtuale fatta di scenari naturalist­ici e ambientazi­oni rilassanti di vario tipo, con la riproduzio­ne anche di opere d’arte.

Grazie a un telo morbido si potrà donare calore e protezione

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Il telo di plastica che permette alle persone di stare in contatto in massima sicurezza ed evitando il contagio
Contatti Il telo di plastica che permette alle persone di stare in contatto in massima sicurezza ed evitando il contagio

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