Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nella Marca si sfiorano i mille positivi al virus Ora nelle rsa l’abbraccio è attraverso la plastica
Un nuovo decesso e la soglia dei mille contagiati che si avvicina. Il Covid-19 torna a far paura nella Marca. I due bollettini emanati ieri da Azienda Zero certificano un incremento delle positività, salite di 59 unità rispetto a giovedì. A perdere la vita è stato un 79enne residente nel Bellunese, già ricoverato presso l’ospedale di comunità di Vittorio Veneto, che soffriva di patologie pregresse.
Intanto il numero di persone che hanno contratto il virus nella provincia di Treviso da febbraio ad oggi è arrivato a 5.408, il numero più elevato dopo Verona. Andamento altalenante nel corso della giornata per il numero di soggetti attualmente positivi. Ieri mattina alle 8 erano 994, 14 in più della sera precedente. Ma durante la giornata il numero è sceso a 988. In ogni caso, pur considerando che tra questi vi sono i 66 positivi collegati all’ex caserma Zanusso, si tratta del dato più elevato nell’intera Regione.
Tra i nuovi soggetti che sono entrati a contatto con il virus non vi sarebbero però situazioni particolari, vale a dire che l’indagine epidemiologica ha ricostruito molto rapidamente la diffusione del contagio che coinvolge ancora una volta contatti diretti di persone già infette e alcuni casi di rientro da viaggi all’estero. Apparentemente il virus si sta diffondendo con rapidità tra molteplici soggetti diversi come purtroppo era successo la primavera scorsa.
Nel frattempo nelle case di cura ci si attrezza per non far mancare il calore agli anziani ospiti ma in totale sicurezza.
Un’idea arriva dal Centro servizi alla persona Domenico Sartor di Castelfranco Veneto dove, insieme ad altre procedure per garantire gli incontri, saranno predisposte due postazioni denominate «Emozioni dell’abbraccio».
Qui sarà sperimentata una nuova tecnica che, tramite l’utilizzo di materiale plastico trasparente morbido, consentirà a ospiti e familiari di abbracciarsi, pur restando separati e protetti da possibili contagi. «L’abbraccio non unisce solo due corpi, ma due cuori e due menti, creando e rafforzando le relazioni e l’intimità, donando amore, calore e protezione» è il motto che guida il progetto, autorizzato dal dipartimento di prevenzione dell’Uls 2 proprio in settimana.
«In questi mesi difficili di lotta al coronavirus – spiegano il presidente Maurizio Trento e la direttrice Elisabetta Barbato – siamo riusciti a realizzare oltre mille visite in piena sicurezza, all’aperto e distanziati. Ora però, con l’arrivo della stagione invernale, abbiamo voluto studiare in anticipo una soluzione interna. Gli ospiti hanno bisogno di contatto fisico con i familiari per il proprio benessere».
È inoltre in costruzione all’interno della stessa struttura un «Cubo sensoriale interattivo». Si tratta di una sorta di stanza nella stanza, di 3 metri per 3, che proietterà video e suoni e immagini rilassanti e coinvolgenti allo stesso tempo. Inoltre su alcune facciate del cubo si potrà interagire facilmente con il touch screen per una stimolazione a livello percettivo, attentivo ed emotivo. Un supporto per vivere una realtà virtuale fatta di scenari naturalistici e ambientazioni rilassanti di vario tipo, con la riproduzione anche di opere d’arte.
Grazie a un telo morbido si potrà donare calore e protezione