Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La fiaba-gioco di Ilaria Capua spiega il virus ai bambini
Il libro «Ti conosco mascherina»: una bambina parla con un «essere piccolissimo» che le svela come avviene il contagio e come difendersi da lui e i suoi simili La scienziata spiega covid e pandemia ai piccoli, in un volume-gioco illustrato per educare al
«Anoi virus piacciono tantissimo i giochi e le feste, come a voi. Ci piace rimbalzare da una persona all’altra quando sono tutte insieme, vicine e felici. Più sono vicine e più ci divertiamo». È il Covid-19 che parla. E spiega ai bambini chi è, come si trasmette e come affrontare i virus in modo sicuro, per vivere in serenità.
Ti conosco mascherina (Salani editore, 20 pagine, 13,90 euro) è il libro-gioco interattivo, firmato da Ilaria Capua, da ieri in libreria.
Per la prima volta una nota scienziata spiega ai più piccoli cos’è un virus e come affrontarlo, attraverso l’incontro immaginario di una bambina con un essere piccolissimo. Colori, tante finestrelle dai contenuti scientifici per imparare giocando e pagine interattive in cui i bambini e le bambine intervengono. Concetti semplici e chiari per vincere la paura e capire come comportarsi.
«Mamma, che cos’è un virus?», chiede Iaia, la bambina protagonista del libro. «È una cosa piccolissima, invisibile, che a volte fa ammalare le persone». La mamma prende l’album di famiglia e le mostra una fotografia del nonno quando andava a scuola: «Vedi, Iaia, non devi aver paura. I virus ci sono da sempre. Quand’era in collegio, il nonno Bi si è preso il virus dell’Asiatica ed è guarito!».
Testi che con semplicità chiariscono le idee ai piccoli e li tranquillizzano.
Dice «l’essere piccolissimo»: «A noi virus piace viaggiare con le goccioline che avete nel naso e nella bocca. Amiamo stare insieme a voi e ai vostri amici. E non dobbiamo fare il biglietto per spostarci da un Paese all’altro perché siamo invisibili, eh eh! Noi virus siamo sempre in giro con voi! Siamo gli accompagnatori obbligati di uomini, animali e anche di altro. Siamo viaggiatori nascosti, viaggiamo solo con il vostro aiuto! Lo starnuto è una bella spinta per noi! È pieno di goccioline che ci fanno volare! Le maniglie possono essere coperte di goccioline e noi siamo lì ad aspettare...»
Tante illustrazioni colorate che raccontano la vita dei bambini in famiglia, a scuola, al parco, tra gli amici e mostrano come si muove e si trasmette il virus. Iaia e il suo orsacchiotto Chiotto, pagina dopo pagina, imparano a vivere in questo nuovo mondo della pandemia senza rischiare.
«Caro virus, ho capito che tu non lo fai apposta, non sei malvagio, sei soltanto fatto così - dice Iaia - sei in-vi-si-bile , più piccolo di piccolissimo, ma tu esisti. Non puoi vivere insieme a noi, altrimenti ci ammaliamo. Dobbiamo separarci».
Ilaria Capua è medico veterinario, per oltre 30 anni ha diretto gruppi di ricerca nel campo delle malattie trasmissibili dagli animali all’uomo. Ha vissuto a lungo a Padova dove ha fatto il dottorato di Ricerca all’Università di Padova, poi è stata direttrice del Dipartimento di Scienze Biomediche Comparate dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Legnaro (Padova). Nel 2006 proprio mentre era a Padova, ha avuto grande risonanza internazionale la sua decisione di rendere pubblica la sequenza genica del virus dell’aviaria, che diede il via allo sviluppo della cosiddetta «scienza opensource».
Nel 2008 la rivista Seed ha inserito Ilaria Capua tra le «Menti Rivoluzionarie» per esser stata catalizzatrice di approcci più collaborativi nella ricerca sui virus influenzali promuovendo la condivisione dei dati. Ora vive negli Stati Uniti con la sua famiglia, dove dirige il Centro di Eccellenza One Health dell’Università della Florida, che promuove l’avanzamento della salute come sistema integrato attraverso approcci interdisciplinari.