Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Novembre da Maestri: Muti e Chung alla Fenice
L’orchestra «Cherubini» il 23 novembre. Dittico Salieri-Mozart
Prima il ritorno delle opere in forma scenica, poi le grandi direzioni di Muti e di Chung saranno protagoniste sul palcoscenico della Fenice. «Riccardo Muti torna a cinquant’anni esatti dal suo debutto veneziano nel 1970 – spiega il sovrintendente e direttore artistico della Fenice Fortunato Ortombina –. La Fenice è molto legata al maestro: poche settimane dopo il terribile incendio che colpì il teatro, portò la nostra orchestra e coro alla Scala e, nel dicembre 2003, diresse il concerto di riapertura a teatro ricostruito». Muti dirigerà l’orchestra giovanile Luigi Cherubini lunedì 23 novembre interpretando la Sinfonia n. 3 in re maggiore D 200 di Schubert e la Sinfonia n. 9 in mi minore Dal nuovo mondo di Dvorák (ore 20, www.teatrolafenice.it).
Sempre a novembre è previsto anche il ritorno del maestro Chung, in una data ancora
Spero che il dpcm non riduca ancora la capienza del teatro
da stabilire. La stagione sinfonica si aprirà già a fine ottobre con La mer di Debussy nell’orchestrazione di Ravel e i Quadri di un’esposizione di Musorgskij diretti dallo slovacco Juraj Valcuha, con l’orchestra al completo (90 elementi) che occuperà tutto lo spazio del palcoscenico. Già da stasera, invece, le opere tornano in forma scenica: al Malibran ci sarà il dittico dei due eterni rivali Salieri, con il divertimento teatrale in un atto Prima la musica e poi le parole, e Mozart, con Der Schauspieldirektor («L’impresario»). Il dittico è proposto in un allestimento realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti, con regia di Italo Nunziata e direzione musicale di Federico Maria Sardelli per cinque repliche fino a martedì 20 ottobre. Sul palco della Fenice torna dal 18 ottobre, con repliche dal 21 al 25, l’ormai classico allestimento del Barbiere di Siviglia di Rossini firmato dal veneziano Bepi Morassi. «Siamo al termine di un periodo di transizione – spiega Ortombina – abbiamo fatto circa 30 rappresentazioni tra concerti e opere, i biglietti sono sempre andati tutti venduti dandoci la conferma che il pubblico vuole venire a teatro. Non si può ancora parlare di stagione, annunceremo le nostre attività di tre mesi in tre mesi. Ora aspettiamo il nuovo decreto». Con le misure attuali la capienza del teatro varia dai 360 ai 400 posti, ma il dpcm (ancora in elaborazione) potrebbe portarli a 200. «Spero che chi deve decidere tenga ben presente che agli spettacoli si assiste distanziati, seduti, fermi e in silenzio – conclude Ortombina –. Abbiamo quattro stagioni diverse sul tavolo pronte per essere annunciate a seconda di quelle che saranno le regole. Abbiamo avuto un anno difficile ma è fondamentale dare continuità: il teatro deve essere vivo, punto di riferimento per la città. Non ci daremo per vinti, ci sarà sempre qualcosa da vedere alla Fenice».