Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«L’aeroporto di Treviso riaprirà»
Vertice Comune-Save: «Sarà base di Ryanair». Confermato il piano da 54 milioni
TREVISO Non c’è ancora una data precisa, dipenderà tutto dall’andamento della pandemia, ma il sindaco di Treviso Mario Conte e il presidente di Save Enrico Marchi non hanno dubbi: «L’aeroporto Canova riaprirà». E diventerà una nuova base di Ryanair. Conte e Marchi l’hanno annunciato ieri durante un vertice nel corso del quale è stato confermato il piano di ampliamento da 54 milioni di euro. L’appello al ministro dell’Ambiente: «Sblocchi i lavori».
Sul calendario non c’è una data che permetta di capire quando lo scalo riaprirà, ma la volontà è di riaprirlo e farlo funzionare più di prima con i miglioramenti del masterplan: l’hanno comunicato ieri il presidente di Save Enrico Marchi e il sindaco Mario Conte. Anche se il futuro dell’aeroporto Canova rimane incerto, con la spada di Damocle dell’epidemia che vieta progetti a breve termine e limita i flussi, Venezia e Treviso hanno messo in scaletta alcuni punti fermi (realizzare la passerella pedonale in Noalese e rendere il Canova una base di Ryanair) e premono su Roma perché il maxi piano da 54 milioni sia sbloccato. «La realizzazione degli interventi sarebbe favorita dal periodo di inattività e l’apertura di cantieri porterebbe vantaggi a catena all’occupazione».
La voce delle imprese che temono per migliaia di posti di lavoro non rimane inascoltata. Eppure c’è una selva di «ma» che impedisce di dirsi pienamente sereni. I dati di traffico sono ancora pessimi, influenzati dalla situazione sanitaria internazionale «che non consente di definire le prospettive per i prossimi mesi»: agosto 2020 su agosto 2019 ha perso il 65% dei passeggeri, settembre il 73%. Nel mese di ottobre i voli trasferiti da Treviso a Venezia sono solo 9 al giorno, 53 mila passeggeri al mese. Ma con l’obbligo di tampone da un numero sempre maggiore di Paesi, e l’annuncio di ulteriori tagli da parte di Ryanair e Wizzair (fra il 20 e il 30% dei voli fra novembre e marzo 2021) l’ipotesi è che le percentuali continuino a peggiorare. Save assicura che «non c’è intenzione di chiudere Treviso, il problema vero è il perdurare dell’emergenza con le conseguenti drammatiche ricadute sul traffico aereo». Conte ribadisce la linea: aeroporto da sostenere a ogni costo. «Fughiamo ogni dubbio - dice il sindaco -, il Canova riaprirà. Grazie al dialogo con il presidente Marchi abbiamo trovato un’intesa per anticipare l’iter burocratico per la passerella. Save ha inserito tra le richieste del Recovery Fund gli investimenti per l’aerostazione: Treviso e la Marca ricoprono un ruolo strategico per il settore dei trasporti». «L’aeroporto aprirà appena ci sarà lo sblocco dei voli e la crisi pandemica lo permetterà sottolinea Marchi - . Accogliamo le richiese del sindaco, garantendo l’investimento di 54 milioni di euro e portando avanti il progetto di rendere l’aeroporto base di Ryanair».
Nove di quei 54 milioni sono destinati a interventi di mitigazione (anche lo spostamento della scuola materna) e compensazione (passerella, viabilità in Noalese, piante). Sia Treviso che Venezia ribadiscono il «sentire comune dell’importanza dello scalo, nonostante i detrattori» ma esprimono preoccupazione per «l’ennesimo rinvio del masterplan da parte del ministro all’Ambiente», dopo due pareri positivi. Mercoledì il senatore leghista Massimo Candura è intervenuto in parlamento per chiedere al ministro Costa (M5S), di sbloccare l’iter, tassello fondamentale perché il Canova possa riaprire a piena occupazione.
Il comitato «No aeroporto» ribadisce la propria contrarietà motivata con l’assenza delle certificazioni ambientali e delle misure di sicurezza.