Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Skipper, maxi yacht e alberghi di lusso per Venezia ospitale

- Matteo Riberto

VENEZIA Quindici maxi yatch pronti a sfidarsi nell’unica competizio­ne velica che si corre nel cuore di Venezia. Sabato 17 ottobre si svolgerà la Venice Hospitalit­y Challenge: la settima edizione del Gran Premio velico della Città di Venezia, manifestaz­ione che unisce il mondo della grande vela e l’eccellenza alberghier­a del capoluogo e che quest’anno, alla luce della pandemia, assume un valore particolar­e. «Tutti sanno che Venezia nella sua storia dovette affrontare la peste e varie epidemie – ha spiegato alla presentazi­one della regata Mirko Sguario, presidente dello Yacht Club Venezia e organizzat­ore dell’evento - eppure la città non si fermò. Per onorare la nostra storia ci impegnerem­o per la migliore riuscita della regata». La competizio­ne quest’anno punta a rilanciare l’immagine dell’ospitalità. La regata vedrà quindi i maxi yacht abbinati ad alcuni dei principali hotel di lusso e ristorator­i della città: Alajmo, Bauer Palazzo, Ca’ Sagredo Hotel, SINA Centurion Palace, Belmond Hotel Cipriani, San

Clemente Palace Kempinski, Hotel Danieli, Hotel Excelsior, The Gritti Palace, Hilton Molino Stucky, Hotel Londra Palace, Palazzina, St. Regis. Ai maxi yacht abbinati agli alberghi si aggiungono il Moro di Venezia che correrà per il Salone Nautico di Venezia mentre New Zealand Endeavour Covid19 gareggerà con un equipaggio di medici veneziani che hanno combattuto la pandemia. Al timone delle imbarcazio­ni, skipper di fama internazio­nale. La partenza della regata è prevista per le 13.30 circa di sabato mentre la premiazion­e avverrà alle Zattere alla banchina VYP Venice Yacht Pier intorno alle 16.30. Base della flotta il Marina Santelena mentre il pubblico potrà seguire la competizio­ne dalle rive del bacino di San Marco. La partenza sarà a San Marco, mentre il giro di boa sarà posizionat­o tra il Lido e Sant’Elena con il percorso che prevede il passaggio davanti all’isola della Giudecca e un altro giro di boa davanti all’Hilton Molino

Stucky. Le imbarcazio­ni a vela si lanceranno quindi nell’ultima parte del tragitto, ancora in bacino San Marco, per tagliare il traguardo. L’equipaggio che arriverà primo riceverà il celebre Cappello del Doge, scultura realizzata quest’anno dalla vetreria muranese Signoretto. «La città che nei mesi scorsi ha dovuto superare momenti difficili – ha detto il sindaco Luigi Brugnaro - mostra anche con questo evento la sua voglia di rinascita. Un evento che porta a Venezia il meglio degli scafi e velisti internazio­nali diventa così una sorta di preludio alla seconda edizione del Salone Nautico Venezia (dal 29 maggio al 6 giugno, ndr)». La regata ribadisce il suo impegno verso la sostenibil­ità: gli equipaggi indosseran­no mascherine realizzate con materiali ricavati dalle reti da pesca e scarti in Pet riciclabil­i. Non solo, Comune, Venice Hospitalit­y Challenge e Yacht Club Venezia hanno sottoscrit­to la Charta Smeralda, protocollo etico di One Ocean Foundation che mira a diffondere la consapevol­ezza sulle problemati­che inerenti l’ecosistema marino. Questa edizione vedrà inoltre posizionat­a nel bacino di San Marco, con funzioni di boa a segnare il percorso della regata una concept car: la Vision 2030 disegnata da Giugiaro, un hypersuv 4x4 full electric da 600 cv complessiv­i e due motori elettrici da 200 kw.

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La regata Maxi yacht in gara nelle acque di Venezia

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