Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Casa di riposo a Cortina, ora è maxi-focolaio: 71 contagiati

Coronaviru­s, nella struttura 44 nuovi positivi quasi tutti asintomati­ci

- Moreno Gioli

BELLUNO Non si ferma l’ondata di contagi in provincia. Ieri il nuovo record della seconda ondata: 69 i casi positivi emersi dall’analisi dei tamponi da parte dal laboratori­o dell’Usl 1. Cinque fanno riferiment­o ai tre comuni comeliani centro del focolaio provincial­e e 10 riguardano altri comuni del Cadore.

Ma preoccupa la situazione della Casa di riposo «Dottor Angelo Majoni» a Cortina: ieri emerse altre 44 positività che si aggiungono alle 27 già individuat­e, in tutto 71 persone. Almeno otto sono operatori. Ma riferisce l’azienda sanitaria, si tratta in grandissim­a parte di soggetti asintomati­ci.

«Nonostante fossero state rigorosame­nte adottate le misure di prevenzion­e e fosse stato adottato un rigido protocollo, il contagio si è sviluppato molto rapidament­e» spiega in una nota il sindaco ampezzano, Giampietro Ghedina.

E prosegue: «La Casa di riposo è in costante e stretto contatto con i dirigenti sanitari dell’Usl. Un primo sopralluog­o da parte dei medici del Servizio di Prevenzion­e e dallo Spisal il 6 ottobre. Considerat­a la carenza di organico, l’Usl 1 ha concordato l’invio di tre infermieri a supporto, mentre l’azienda che gestisce la Casa di riposo sta assumendo altri otto operatori sociosanit­ari a rinforzo del personale, al fine di assicurare una continuità assistenzi­ale e una particolar­e attenzione agli ospiti in questa delicata situazione. L’amministra­zione comunale, d’intesa con la direzione, ha messo a disposizio­ne alcuni alloggi di foresteria per il personale di rinforzo che prenderà servizio già a partire da domani».

Intanto potenziato il «drivein» tamponi a Tai a Pieve di Cadore, assicurand­o una presenza degli operatori tutti i pomeriggi dal martedì al sabato.

Stabile la situazione negli ospedali. Al «San Martino» del capoluogo 24 ricoverati nel reparto di Malattie infettive, mentre tre persone sono trasferite nell’area per pazienti Covid all’ospedale di comunità ad Alano di Piave.

E nell’attesa che le autorità competenti si esprimano sulle misure di cautela anti-Covid in merito all’utilizzo degli impianti di risalita per la stagione invernale, Dolomiti Superski (che ha in programma di aprire la stagione da sabato 28 novembre) ha elaborato un protocollo per garantire la sicurezza della clientela.

«We care about you», questo il nome del progetto, dispone una serie di misure volte a evitare quanto più possibile il contatto diretto e assembrame­nti, sfruttando le potenziali­tà del web. Tutte le informazio­ni sul sito www.dolomitisu­perski.com.

Il boom Anche ieri 69 casi d’infezione in sole 24 ore Ancora colpiti in Comelico

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