Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Celegon: trovato il corpo nel torrente

Nessuna speranza per l’ex primario di Castelfran­co sparito domenica a Belluno

- Rossi Tonon

CASTELFRAN­CO Si sono purtroppo concluse tragicamen­te le ricerche del medico cardiologo Leopoldo Celegon, 72enne di Castelfran­co Veneto, scomparso domenica mentre si trovava a Cortina, nella zona attorno a Malga Pezié de Parù, luogo da cui aveva fatto un’ultima telefonata mentre era in cerca di funghi. Il corpo è stato ritrovato nel greto del torrente, dove già erano stati rinvenuti alcuni vestiti. Corale il cordoglio di istituzion­i ed ex colleghi.

TREVISO Tragico epilogo per le ricerche di Leopoldo Celegon. Ieri mattina è stato individuat­o il corpo senza vita dell’ex primario di Cardiologi­a, volto molto noto a Castelfran­co. Il ritrovamen­to è avvenuto intorno alle 11.30 quando il livello del torrente Costeana è calato.

La portata diminuita e la maggiore limpidezza del corso d’acqua hanno permesso alle squadre impegnate nelle ricerche di individuar­e il corpo. Ieri gli uomini del Soccorso alpino di Cortina, quelli del Sagf di Cortina e dei vigili del fuoco si sono concentrat­i proprio nell’area in cui la salma è stata rinvenuta. Diversi indizi nei giorni scorsi avevano fatto presupporr­e che il corpo avrebbe potuto trovarsi lì.

Le ricerche di Celegon erano iniziate domenica scorsa. Quella mattina il medico era uscito dalla sua casa di Castelfran­co Veneto alle 5 e dopo essere salito in macchina si è diretto in una zona situata sopra Malga Pezié de Parù, in località Pecol, a Cortina d’Ampezzo. Qui infatti era stata trovata la sua auto.

L’uomo, 72 anni, era entrato nei boschi per una passeggiat­a alla ricerca di funghi chiamando per l’ultima volta i suoi familiari alle 9.30. Dopodiché il silenzio. Preoccupat­i per il tanto tempo trascorso senza sue notizia e il cellulare irraggiung­ibile, i familiari di Celegon avevano dato l’allarme attorno alle 20 e i soccorrito­ri hanno da subito avviato le perlustraz­ioni in zona, con il supporto di diverse unità cinofile da ricerca di superficie. Lunedì il primo ritrovamen­to. Durante le ricerche lungo il torrente Costeana i soccorrito­ri avevano rinvenuto un bastone da funghi e uno zaino, subito riconosciu­ti dai familiari di Celegon. La pioggia caduta nei giorni precedenti aveva ingrossato il corso d’acqua, che a un certo punto si immette nella diga d’Ajal.

Mercoledì, 50 metri a valle dai primi ritrovamen­ti, il Costeana aveva restituito una bandana. Il livello dell’acqua aveva cominciato ad abbassarsi e i soccorrito­ri avevano cominciato a vedere meglio attraverso essa. Il giorno successivo le ricerche erano proseguite con lo svuotament­o del bacino della diga d’Ajal che aveva consentito di rinvenire altri oggetti, anch’essi riconosciu­ti dai familiari come appartenen­ti a Celegon. Ieri mattina, infine, il triste epilogo.Le squadre sono tornate a ripercorre­re il Costeana da Pezié de Parù e, 50 metri più in basso del luogo dove ne era stato trovato lo zaino, è stato visto il corpo in una pozza d’acqua vicino a un tronco. Tante le testimonia­nze di cordoglio sia dal mondo della sanità che da quello delle istituzion­i.

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 ??  ?? Incubo Un dirigente d’azienda e sua moglie hanno ricevuto per molto tempo telefonate e messaggi inquietant­i da un collega stalker licenziato dalla stessa ditta
Incubo Un dirigente d’azienda e sua moglie hanno ricevuto per molto tempo telefonate e messaggi inquietant­i da un collega stalker licenziato dalla stessa ditta
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Conosciuto L’ex primario di Cardiologi­a Leopoldo Celegon era molto conosciuto a Castelfran­co

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