Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Assunzioni in ripresa ma solo ad agosto a settembre il calo è del 15 per cento
VENEZIA Ripartono le assunzioni nel secondo trimestre dell’anno, una ripresa però lontana dal compensare la riduzione del saldo fra assunzioni e cessazioni nello stesso periodo del 2019 (pari a 30.115, inferiore di quasi 44.500 unità). Ma alla boccata d’ossigeno rilevata in agosto fa seguito già un ripiegamento in settembre. Gli ultimi dati di Veneto Lavoro hanno come focus gli effetti della pandemia sull’occupazione regionale e restituiscono un’immagine ancora «drogata» dai divieti di licenziamento per i contratti a tempo indeterminato. Considerando il solo andamento delle assunzioni, fanno notare i ricercatori, fra luglio e settembre l’allentamento dei vincoli alle attività produttive «ha consentito al sistema economico una riattivazione della domanda di lavoro che si è tradotta in una ripresa delle assunzioni rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (135 mila contro le 148 mila), riducendo di molto il differenziale percentuale (-9%) che aveva toccato il suo massimo nel corso del secondo trimestre dell’anno (-47%)». Ma le oscillazioni non sono finite. «Se ad agosto le assunzioni erano state solo del 2% inferiori al 2019, in settembre nel confronto risultano minori del 15%».
In questo gioco di numeri, la differenza fra le tipologie più comuni di contratti di lavoro aiuta a individuare una chiave di lettura. I contratti a tempo indeterminato e di apprendistato nella terza parte dell’anno sembrano non differenziarsi molto dagli andamenti di un anno fa. La differenza vera giunge dai rapporti a termine, nei quali la componente più forte è data dal lavoro stagionale turistico. Il saldo fra assunzioni e cessazioni è positivo per 13.300 unità, con assunzioni calate appena del 4% rispetto al terzo trimestre di un anno fa. Per Veneto Lavoro è «segno del tentativo di recuperare la tardiva partenza della stagione turistica con un suo prolungamento».