Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Covid, campionati a rischio» Altri cento contagi in un giorno fra sportivi, aziende e scuole
Basalghelle, squadra in isolamento. «Solo» sei positivi all’ex caserma
TREVISO Ora il calcio comincia ad avere davvero paura. «I campionati sono a rischio» mette le mani avanti la Lega Dilettanti. I casi di contagio da Covid in serie A o nelle cadette hanno impatto diverso sull’emotività dei tifosi, ma per le società diventa un problema enorme da gestire.
I nove giocatori del Basalghelle risultati positivi nei giorni scorsi sono ancora in isolamento e quindici compagni di squadra sono stati sottoposti a tampone: si erano allenati insieme poco prima dell’esito dei test. Uno dei ragazzi in quarantena era già sottoposto a regime restrittivo perché è uno dei migranti dell’ex caserma Zanusso di Oderzo.
È una fase delicatissima per l’Usl 2: i tamponi ogni giorno sono più di duemila e i casi sono in aumento. Quasi tutti asintomatici o con lievi segnali, ma potenzialmente contagiosi e quindi da isolare, con la Marca che batte i record regionali.
Il primo calciatore ad avere sintomi compatibili con il Covid aveva richiesto l’intervento dei sanitari dopo una partita, domenica scorsa. Il giovane profugo era già in isolamento all’interno del cas opitergino, in quel momento, non aveva partecipato alla gara di campionato. E adesso è tutto sul filo.
Lo dice senza giri di parole il presidente della Lega Dilettanti del Veneto, Giuseppe Ruzza: «Sono già quaranta le partite rinviate, i dati dei contagi sono preoccupanti e il calcio non è escluso dal fenomeno di diffusione dell’epidemia – spiega -. Abbiamo già avuto casi a Conegliano e Cornuda nel Trevigiano, a Borgoricco e all’Arcella nel Padovano, solo per fare alcuni esempi. Solo la Lombardia ha rinviato più gare di quante ne abbiamo dovute sospendere noi. I campionati, di questo passo, sono tutti a rischio».
Tanto più che, già nelle scorse settimane, alcuni giocatori non professionisti (e anche arbitri) hanno fatto un passo indietro: meglio non allenarsi e non giocare, piuttosto che rischiare il contagio e avere difficoltà sul piano professionale, come dipendenti o come imprenditori e partite iva. «Temono di perdere il posto di lavoro» sottolinea Ruzza.
Il sindaco di Miane Leonio Milan tiene sotto controllo la situazione sul territorio: «La società sta seguendo correttamente le linee guida, non fasciamoci la testa prima di conoscere i prossimi esiti». Perché altri quindici ragazzi attendono il responso del secondo giro di tamponi.
I test sono invece arrivati all’ex Zanusso: su 110 migranti le positività sono solo cinque (erano sessanta) mentre fra gli 11 operatori ne rimane positivo al virus uno solo. La caserma va verso la negativizzazione ma i contagi nella Marca rimangono elevati. Dopo i 121 di giovedì, ieri ne sono stati registrati altri 99: si tratta per la gran parte di casi singoli, sintomatici o con lievi sintomi, contatti di casi già noti, e ragazzi che frequentano le scuole trevigiane. Questa volta però non è stato necessario ricorrere alla quarantena di intere classi: gli studenti positivi sono tre alle superiori e due alle medie.
Si stempera la tensione anche al mercato ortofrutticolo: i cinque contatti stretti del lavoratore contagiato martedì sono risultati negativi. Ci sono invece altri due mini-cluster aziendali in provincia: il primo con tre, il secondo con cinque positivi. Il virus corre ovunque e non guarda ambiti lavorativi, sportivi, formativi, sociali o familiari.
Curiosità Uno dei calciatori è un migrante dell’ex Zanusso