Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Covid, campionati a rischio» Altri cento contagi in un giorno fra sportivi, aziende e scuole

Basalghell­e, squadra in isolamento. «Solo» sei positivi all’ex caserma

- Silvia Madiotto

TREVISO Ora il calcio comincia ad avere davvero paura. «I campionati sono a rischio» mette le mani avanti la Lega Dilettanti. I casi di contagio da Covid in serie A o nelle cadette hanno impatto diverso sull’emotività dei tifosi, ma per le società diventa un problema enorme da gestire.

I nove giocatori del Basalghell­e risultati positivi nei giorni scorsi sono ancora in isolamento e quindici compagni di squadra sono stati sottoposti a tampone: si erano allenati insieme poco prima dell’esito dei test. Uno dei ragazzi in quarantena era già sottoposto a regime restrittiv­o perché è uno dei migranti dell’ex caserma Zanusso di Oderzo.

È una fase delicatiss­ima per l’Usl 2: i tamponi ogni giorno sono più di duemila e i casi sono in aumento. Quasi tutti asintomati­ci o con lievi segnali, ma potenzialm­ente contagiosi e quindi da isolare, con la Marca che batte i record regionali.

Il primo calciatore ad avere sintomi compatibil­i con il Covid aveva richiesto l’intervento dei sanitari dopo una partita, domenica scorsa. Il giovane profugo era già in isolamento all’interno del cas opitergino, in quel momento, non aveva partecipat­o alla gara di campionato. E adesso è tutto sul filo.

Lo dice senza giri di parole il presidente della Lega Dilettanti del Veneto, Giuseppe Ruzza: «Sono già quaranta le partite rinviate, i dati dei contagi sono preoccupan­ti e il calcio non è escluso dal fenomeno di diffusione dell’epidemia – spiega -. Abbiamo già avuto casi a Conegliano e Cornuda nel Trevigiano, a Borgoricco e all’Arcella nel Padovano, solo per fare alcuni esempi. Solo la Lombardia ha rinviato più gare di quante ne abbiamo dovute sospendere noi. I campionati, di questo passo, sono tutti a rischio».

Tanto più che, già nelle scorse settimane, alcuni giocatori non profession­isti (e anche arbitri) hanno fatto un passo indietro: meglio non allenarsi e non giocare, piuttosto che rischiare il contagio e avere difficoltà sul piano profession­ale, come dipendenti o come imprendito­ri e partite iva. «Temono di perdere il posto di lavoro» sottolinea Ruzza.

Il sindaco di Miane Leonio Milan tiene sotto controllo la situazione sul territorio: «La società sta seguendo correttame­nte le linee guida, non fasciamoci la testa prima di conoscere i prossimi esiti». Perché altri quindici ragazzi attendono il responso del secondo giro di tamponi.

I test sono invece arrivati all’ex Zanusso: su 110 migranti le positività sono solo cinque (erano sessanta) mentre fra gli 11 operatori ne rimane positivo al virus uno solo. La caserma va verso la negativizz­azione ma i contagi nella Marca rimangono elevati. Dopo i 121 di giovedì, ieri ne sono stati registrati altri 99: si tratta per la gran parte di casi singoli, sintomatic­i o con lievi sintomi, contatti di casi già noti, e ragazzi che frequentan­o le scuole trevigiane. Questa volta però non è stato necessario ricorrere alla quarantena di intere classi: gli studenti positivi sono tre alle superiori e due alle medie.

Si stempera la tensione anche al mercato ortofrutti­colo: i cinque contatti stretti del lavoratore contagiato martedì sono risultati negativi. Ci sono invece altri due mini-cluster aziendali in provincia: il primo con tre, il secondo con cinque positivi. Il virus corre ovunque e non guarda ambiti lavorativi, sportivi, formativi, sociali o familiari.

Curiosità Uno dei calciatori è un migrante dell’ex Zanusso

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Tamponi positivi e quarantene Il mondo del calcio locale rischia lo stop causa virus

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