Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Canova, il sindaco rilancia: «Le prime opere nel 2021»
Conte: «Se Save va via, già pronto qualcun altro»
TREVISO Ca’ Sugana mette sul piatto le garanzie di Save e il sindaco Conte assicura di avere avuto, dal presidente Marchi, la promessa che il Canova non chiuderà. Sia che il masterplan da 54 milioni parta, sia che venga accantonato a seguito delle bocciature ministeriali. I dubbi sono molti: la congiuntura Covid arriva in un momento delicato, lo stop del piano di rinnovamento dell’aeroporto.
Il turismo piange, lo scalo è immobile e inutilizzato, Venezia (casa madre) perde più di metà del traffico e quello di Treviso non tornerà prima del prossimo anno, la cassa integrazione fino a marzo 2022 salva i dipendenti della società ma non l’indotto, il comitato no aeroporto trionfa dopo essere riuscito a bloccare la procedura Via grazie al ministro grillino Costa. Ma Conte continua a dimostrare un ottimismo solido, andando perfino oltre: «Se Save dovesse andare via ci sarebbe già qualcuno disposto a prendere Treviso, luogo ideale per le low cost, centrale in Veneto, è impossibile che Save lasci Treviso». Dice di avere avuto già manifestazioni di interesse da altri soggetti ma si ferma lì. «Ho parlato con il presidente Marchi, il futuro del Canova non è in bilico – continua -. Lo conferma il fatto che Save è pronta a partire con i lavori della passerella già da ora, e che Ryanair è d’accordo per fare base su Treviso, significa incrementare le rotte e far rientrare qui le flotte, con l’accoglienza necessaria per gli equipaggi».
La passerella sulla Noalese è colta come un segnale di disgelo, perché senza passeggeri e senza voli sarebbe una spesa senza senso. «Tempi burocratici permettendo arriverà l’anno prossimo, ho già fatto avviare l’iter». E la procedura Via? «Enac sta sollecitando le spiegazioni del ministro, si valutano vie alternative per avere risposte» chiude Conte. La battaglia insomma, stando al sindaco, è solo all’inizio. (s.ma.)