Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Sicurezza su bus e treni? Palù: capienza da ridurre
PADOVA Con l’impennata dei contagi, torna il nodo dei mezzi pubblici. Il virologo avverte: «Sono pericolosi come altri luoghi affollati». Per aziende e sindacati abbassare il limite dell’80 per cento dei passeggeri avrebbe ripercussioni sui conti.
PADOVA Autobus, corriere, treni: sotto la lente di ingrandimento ci sono loro. A quasi un mese dall’inizio della scuola, in Veneto si torna a parlare degli assembramenti nei mezzi pubblici e del rischio di contagio che i loro abitacoli affollati - seppur all’80% della capienza, stabilito dal Comitato tecnico scientifico - possano comportare. L’allarme arriva da più parti. C'è quello «dal basso», del pendolare che fotografa le persone pigiate nel bus e commenta indignato sui social. Ma c’è poi quello del professor Walter Ricciardi, rappresentante dell’Italia nel comitato esecutivo dell’Oms: venerdì ha avvertito che l’innalzamento del limite di capienza di bus e treni al livello attuale ha abbassato il livello di sicurezza, mettendo a rischio anche l’efficacia della mascherina.
Il monito arriva anche dal virologo Giorgio Palù: «Tutti i mezzi pubblici sono pericolosi per il contagio, come tutti i luoghi di assembramento», taglia corto. «Ha senso abbassare il limite di capienza, così come quello di ristoranti, pub pizzerie. In questa fase meglio evitare i contatti il più possibile. Lì bisogna intervenire.
Dobbiamo aumentare le precauzioni per la distanza di sicurezza, oltre alle mascherine e alla sanificazione».
Il tema riguarda, oltre agli studenti e ai pendolari, chi nei trasporti pubblici ci lavora a tutte le ore del giorno. «La preoccupazione dei lavoratori c’è», ammette il segretario generale della Cisl del Veneto, Gianfranco Refosco. «Attendiamo la nomina del nuovo assessore regionale ai Trasporti. La capienza dell’80% nei mezzi va monitorata, ma ridurla comporta problemi di tenuta economica delle aziende. Raddoppiare i mezzi e gli organici non è possibile. Servirebbero risorse sufficienti e una regia nazionale».
Le aziende dei trasporti locali sono già intervenute per «alleggerire» le tratte più affollate. A Verona c’è stato bisogno di corse extra per un terzo delle linee dall’inizio della scuola: «Quasi sempre viaggiamo sotto l’80% di capienza - precisa il presidente di Atv Massimo Bettarello - e quando riceviamo segnalazioni di affollamento, aggiungiamo nuove corse». Sulle foto di assembramenti taglia corto: «Il nodo nasce da una psicosi dei trasporti ferma a un mese fa: spesso le foto sui social sono vecchie».
A complicare le cose ci sono gli orari provvisori delle scuole, con modifiche improvvise. Come a Venezia, dove l’Actv è costretta a «tamponare» con bus straordinari le uscite anticipate o concomitanti. Non tutti gli istituti, infatti, comunicano subito le variazioni. Così, su seicento bus capita che un paio siano stracolmi. Le segnalazioni arrivano ogni giorno. In laguna ci si mette anche il turismo: più che i vaporetti pieni - per cui sono state potenziate alcune linee - a preoccupare sono gli assembramenti fuori dagli imbarcaderi nei weekend. Nel Trevigiano il personale della Mom controlla che non si superi il limite dell’80 per cento nelle fermate più importanti: «C’è assembramento anche sotto il limite - commenta il presidente dell’azienda, Giacomo Colladon - specie ora che molti istituti hanno l’orario d’entrata sovrapposto alle 8. Ma se riduciamo la capienza ci saranno problemi economici».
Anche Padova attende gli orari definitivi per riuscire a organizzare con sicurezza le corse «bis»: «Per ora diverse scuole alleviano il carico dei mezzi con la didattica a distanza», osserva l’assessore comunale alla Mobilità, Andrea Ragona. Intanto all’orizzonte si profila una nuova riunione del Comitato tecnico scientifico alla luce dell’impennata dei contagi. «In questi giorni si parla della possibilità di ridurre la capienza spiega Cristiano Eberle, presidente della Società vicentina trasporti - ma comporterebbe uno sforzo, con un numero di mezzi e risorse umane che nessuno ha a disposizione.
Bisognerebbe ricorrere ai privati e gli stanziamenti fatti finora non sono sufficienti».
Palù
I mezzi di trasporto pubblico sono pericolosi come tutti i luoghi affollati
Refosco La capienza dell’80% va monitorata. Impiegare mezzi e organici doppi non è è possibile
Colladon Bus pieni ma sotto il limite. L’ora d’entrata è sovrapposta in molti istituti