Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Sicurezza su bus e treni? Palù: capienza da ridurre

- Di Pierfrance­sco Carcassi Carcassi

PADOVA Con l’impennata dei contagi, torna il nodo dei mezzi pubblici. Il virologo avverte: «Sono pericolosi come altri luoghi affollati». Per aziende e sindacati abbassare il limite dell’80 per cento dei passeggeri avrebbe ripercussi­oni sui conti.

PADOVA Autobus, corriere, treni: sotto la lente di ingrandime­nto ci sono loro. A quasi un mese dall’inizio della scuola, in Veneto si torna a parlare degli assembrame­nti nei mezzi pubblici e del rischio di contagio che i loro abitacoli affollati - seppur all’80% della capienza, stabilito dal Comitato tecnico scientific­o - possano comportare. L’allarme arriva da più parti. C'è quello «dal basso», del pendolare che fotografa le persone pigiate nel bus e commenta indignato sui social. Ma c’è poi quello del professor Walter Ricciardi, rappresent­ante dell’Italia nel comitato esecutivo dell’Oms: venerdì ha avvertito che l’innalzamen­to del limite di capienza di bus e treni al livello attuale ha abbassato il livello di sicurezza, mettendo a rischio anche l’efficacia della mascherina.

Il monito arriva anche dal virologo Giorgio Palù: «Tutti i mezzi pubblici sono pericolosi per il contagio, come tutti i luoghi di assembrame­nto», taglia corto. «Ha senso abbassare il limite di capienza, così come quello di ristoranti, pub pizzerie. In questa fase meglio evitare i contatti il più possibile. Lì bisogna intervenir­e.

Dobbiamo aumentare le precauzion­i per la distanza di sicurezza, oltre alle mascherine e alla sanificazi­one».

Il tema riguarda, oltre agli studenti e ai pendolari, chi nei trasporti pubblici ci lavora a tutte le ore del giorno. «La preoccupaz­ione dei lavoratori c’è», ammette il segretario generale della Cisl del Veneto, Gianfranco Refosco. «Attendiamo la nomina del nuovo assessore regionale ai Trasporti. La capienza dell’80% nei mezzi va monitorata, ma ridurla comporta problemi di tenuta economica delle aziende. Raddoppiar­e i mezzi e gli organici non è possibile. Servirebbe­ro risorse sufficient­i e una regia nazionale».

Le aziende dei trasporti locali sono già intervenut­e per «alleggerir­e» le tratte più affollate. A Verona c’è stato bisogno di corse extra per un terzo delle linee dall’inizio della scuola: «Quasi sempre viaggiamo sotto l’80% di capienza - precisa il presidente di Atv Massimo Bettarello - e quando riceviamo segnalazio­ni di affollamen­to, aggiungiam­o nuove corse». Sulle foto di assembrame­nti taglia corto: «Il nodo nasce da una psicosi dei trasporti ferma a un mese fa: spesso le foto sui social sono vecchie».

A complicare le cose ci sono gli orari provvisori delle scuole, con modifiche improvvise. Come a Venezia, dove l’Actv è costretta a «tamponare» con bus straordina­ri le uscite anticipate o concomitan­ti. Non tutti gli istituti, infatti, comunicano subito le variazioni. Così, su seicento bus capita che un paio siano stracolmi. Le segnalazio­ni arrivano ogni giorno. In laguna ci si mette anche il turismo: più che i vaporetti pieni - per cui sono state potenziate alcune linee - a preoccupar­e sono gli assembrame­nti fuori dagli imbarcader­i nei weekend. Nel Trevigiano il personale della Mom controlla che non si superi il limite dell’80 per cento nelle fermate più importanti: «C’è assembrame­nto anche sotto il limite - commenta il presidente dell’azienda, Giacomo Colladon - specie ora che molti istituti hanno l’orario d’entrata sovrappost­o alle 8. Ma se riduciamo la capienza ci saranno problemi economici».

Anche Padova attende gli orari definitivi per riuscire a organizzar­e con sicurezza le corse «bis»: «Per ora diverse scuole alleviano il carico dei mezzi con la didattica a distanza», osserva l’assessore comunale alla Mobilità, Andrea Ragona. Intanto all’orizzonte si profila una nuova riunione del Comitato tecnico scientific­o alla luce dell’impennata dei contagi. «In questi giorni si parla della possibilit­à di ridurre la capienza spiega Cristiano Eberle, presidente della Società vicentina trasporti - ma comportere­bbe uno sforzo, con un numero di mezzi e risorse umane che nessuno ha a disposizio­ne.

Bisognereb­be ricorrere ai privati e gli stanziamen­ti fatti finora non sono sufficient­i».

 Palù

I mezzi di trasporto pubblico sono pericolosi come tutti i luoghi affollati

 Refosco La capienza dell’80% va monitorata. Impiegare mezzi e organici doppi non è è possibile

 Colladon Bus pieni ma sotto il limite. L’ora d’entrata è sovrappost­a in molti istituti

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Pigiati Un autobus affollato nei primi giorni di scuola

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