Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Disdette dalla Svizzera, hotel veneziani in ginocchio L’albergator­e: «Sei camere cancellate in mezz’ora»

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VENEZIA La Svizzera inserisce il Veneto nelle zone rosse a rischio (con Liguria e Sardegna) e in laguna piovono disdette. «Nell’arco di mezz’ora, venerdì, ne sono arrivate sei, tutte dalla Svizzera - dice Gianni Serandrei, titolare dell’hotel Saturnia&Internatio­nal, quattro stelle superior in Calle larga XXII marzo - A oggi (ieri, ndr) siamo a un totale di 12 camere cancellate da clienti svizzeri, più altre otto da italiani, inglesi, francesi». Il caso dell’albergo della famiglia Serandrei è uno dei tanti che ha colpito Venezia: «Mi hanno chiamato 5-6 hotel per segnalarmi il problema e noi abbiamo subito provveduto a investire della questione sia il governator­e del Veneto Luca Zaia che il governo», spiega il direttore dell’Associazio­ne veneziana albergator­i (Ava), Claudio Scarpa. Amareggiat­o il neo-assessore al Turismo Simone Venturini: «Serve una politica nazionale sul turismo che spieghi al mondo la situazione dell’Italia senza penalizzar­e chi è virtuoso - commenta - abbiamo più positivi rispetto ad altri paesi, ma anche tanti tamponi in più e dunque servirebbe dare una percentual­e, non solo il valore assoluto. Stiamo interloque­ndo con i media svizzeri, per dire che Venezia e il Veneto sono sicuri». Il «caso Svizzera» è un’ulteriore batosta anche sulle locazioni turistiche, già vicino alla quota zero prenotazio­ni. «Da un mese tanti di noi stanno chiudendo - sottolinea la presidente di Abbav Ondina Giacomin - anche perché se mancano gli stranieri, gli italiani che vengono in centro storico a Venezia non sono così tanti. Ora proprio per salvarci abbiamo fatto l’accordo con l’università». Saranno cioè locati a studenti alloggi turistici. (a. z.)

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