Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Video e foto pedopornografiche online: arresti con perquisizioni anche a Treviso
Maxi operazione della polizia postale, sgominato traffico di materiale hard
TREVISO (a.r.t.) Entravano in contatto su un sito pedopornografico poi si spostavano su altre piattaforme che ritenevano più sicure e si scambiavano foto e video. Ci sono voluti un anno di indagini e oltre 100 agenti specializzati, che si sono finti pedofili a loro volta, per portare alla luce un vasto giro di pornografia minorile che ha toccato anche la Marca. Le indagini coordinate dalla Procura distrettuale di Catania ed eseguite dalla polizia postale in cooperazione con il Centro nazionale di contrasto pedopornografia online di Roma hanno portato a eseguire perquisizioni anche a Treviso e in altre 15 città. Venti le persone indagate, di cui 3 arrestate in flagranza, perché ritenute responsabili di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico nonché di istigazione a pratiche di pedofilia. Numerosi anche gli stranieri segnalati alle autorità degli Stati di residenza.
La polizia postale si è infiltrata nella rete di pedofili partendo dal monitoraggio del web e dalla scoperta di un sito, ospitato su server di un Paese estero, contenente immagini di pornografia minorile e commenti che istigavano esplicitamente alla commissione di atti sessuali in danno di minori, pubblicati da centinaia di utenti anonimi. Molti di questi utenti, una volta entrati in contatto tra loro, si spostavano su altre piattaforme virtuali ritenute più sicure, con sistemi di anonimizzazione e servizi di messaggistica crittografata, iniziando a scambiarsi foto e video, catacendo logati in base a criteri di età, sesso ed etnia, con raccapriccianti abusi di minori, anche neonati, vittime di pratiche di sadismo.
Nel corso delle perquisizioni, che hanno riguardato appunto anche Treviso, è stato rinvenuto materiale pedopornografico ed elementi che confermerebbero le ipotesi accusatorie nei confronti degli indagati. Le manette sono scattate ai polsi di 3 persone tra Napoli e Pisa, fra queste un militare, trovate in possesso di migliaia di file pedopornografici. Grazie a una meticolosa ricerca, raccolta e analisi di dati, gli agenti sono addirittura a localizzare alcuni dei luoghi degli abusi e a identificare tre vittime minori.