Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Comelico, Cadore e Ampezzano «Da settembre culla del contagio»

La Regione: virus, area con più casi rispetto al numero di abitanti

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BELLUNO Ancora casi positivi al Covid: ben 47 nelle ultime 24 ore. E 29 appartengo­no all’area Comelico, Cadore e Ampezzano, il triangolo geografico da cui la seconda ondata di Covid si sta espandendo a macchia d’olio. I dati di «Azienda zero» lo confermano: da fine settembre (periodo 28 settembre-11 ottobre) è l’alta provincia di Belluno l’area con la maggior incidenza di casi rispetto alla popolazion­e.

E da registrare, purtroppo, c’è pure il decesso di una paziente «con grave patologia pregressa — spiega l’Usl 1 Dolomiti — riscontrat­a positiva al Pronto soccorso a Pieve di Cadore e legata al focolaio del Comelico». Il totale delle vittime dell’epidemia in provincia sale così a 119. Invece 26 le persone positive ricoverate, tutte in area non critica. Insomma, la lotta al coronaviru­s non si ferma. Da inizio emergenza, in provincia superati i 100 mila tamponi molecolari, nello specifico 100.169.

«Una delle più alte proporzion­i in regione tampone-popolazion­e — spiega l’Usl — L’analisi dei test di biologia molecolare può essere effettuata solo in laboratori­o e richiede circa 4 ore. I test antigenici, anche se meno sensibili e specifici, hanno riscontro immediato che richiede tuttavia, in caso di positività, la conferma con test molecolare. Fino a ieri eseguiti 1.411 test antigenici rapidi: 30 i positivi. E oltre il 90% è stato confermato dal test di biologia molecolare».

E sono stati 423 in 220 giorni gli interventi di sostegno psicologic­o per il progetto promosso dall’Usl 1 con l’Ail Belluno e il Fondo Welfare Dolomiti a partire da marzo. Ben 189 i colloqui a favore di 46 persone Covid positive o in isolamento fiduciario; 87 i colloqui di supporto a 11 famiglie di persone ricoverate per Covid; 46 colloqui di supporto nell’elaborazio­ne del lutto a 8 familiari; 8 reparti ospedalier­i e sei Case di riposo formate nella tecnica del «defusing»; 28 incontri di gruppo di defusing/de briefing; 39 colloqui a favore di 13 sanitari; 20 colloqui di supervisio­ne ai coordinato­ri di reparto. (M.G.)

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