Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Contagi come a marzo ma virus debole»

Zaia: «Abbassamen­to della guardia irresponsa­bile». Torna l’algoritmo. Test fai da te, Crisanti allo scontro

- Zambon

VENEZIA Da fine luglio la curva dei contagi cresce ed è arrivata ai livelli di marzo ma con il 96% di asintomati­ci sono pochi i ricoverati. Zaia: «Non abbassare la guardia». Crisanti attacca: «Venditore di fumo».

VENEZIA La domanda a cui dar risposta è: «Siamo in emergenza per la seconda ondata Covid o no?». Sul tema si oscilla, fra Venezia e Roma, fra allarmismo e lassismo. La risposta prova a darla il presidente della Regione Luca Zaia, numeri alla mano. I dati sono quelli dello studio epidemiolo­gico realizzato dal Dipartimen­to di prevenzion­e della Regione presentati ieri. I grafici seguono l’evoluzione del virus da inizio pandemia ad oggi. Prima il picco di marzo e aprile, poi lo stallo e, da fine luglio ricomincia­no a salire i contagi ma non i ricoveri. Di mezzo, il 96% di positivi asintomati­ci.

L’altra istantanea è quella dei numeri di giornata: ieri i nuovi positivi sono stati 589 portando il Veneto a quota 5.890. In isolamento ci sono finiti in 11.625 e un isolato su due è positivo. Eppure, fortunatam­ente, i numeri in corsia restano bassi: 326 ricoverati e 30 in terapia intensiva. Tre i decessi fra venerdì e sabato. Numeri, si diceva, contenuti che si spiegano, dice Zaia «con il bassissimo numero di sintomatic­i: 225 su 5.832, solo il 4% scarso. Quindi noi non abbiamo un’emergenza sanitaria ospedalier­a. C’è un po’ di pressione su alcuni reparti di infettiva e subintensi­va ma nessuna vera difficoltà».

L’impennata delle positività, però, porta la Regione a schierare, pian piano, l’«artiglieri­a pesante» per la campagna d’autunno perché, dice Zaia, «non c’è da abbassare la guardia, sarebbe da irresponsa­bili». Da domani torna in funzione il «cruscotto» basato sull’algoritmo di previsioni. «Stiamo attrezzand­o gli ospedali di comunità - annuncia

Zaia - per metterci chi è ancora positivo ma è guarito, a Marostica, ad esempio, è già pronto». Ciò che fa sperare è la pressione ancora scarsa sul sistema sanitario. «Siamo ai livelli medi di positivi al giorno di marzo - ragiona il presidente - ma non abbiamo lo stesso carico di ricoveri. Con numeri così alti di contagi, a marzo, avremmo avuto 2.000 persone ricoverate e 300 in intensiva».

Cambia anche l’età media dei positivi secondo lo studio epidemiolo­gico un positivo su tre è fra i 25 e i 44. E le scuole? Su 707. 000 studenti ce ne sono 300 positivi e oltre 2.000 in quarantena preventiva su 279 scuole e 243 operatori positivi su 95 mila. Percentual­i che viaggiano sullo «zero virgola». Zaia insiste, poi su test rapidi e sui kit di auto somministr­azione, il «fai da te» che «il dottor Rigoli mi dà già per efficaci».

Una lettura del presente che l’ormai arci nemico di Zaia, Andrea Crisanti, boccia in toto: «La curva dell’epidemia adesso spaventa, perché da lineare sta diventando esponenzia­le e la mortalità salirà, come è salita in Francia e i tamponi fai da te sono una buffonata. Non danno nessuna certificaz­ione ed è inutile. Dove vanno a finire quei numeri? Se risulti positivo dove viene scritto? Non risultereb­be nelle stime quotidiane. A che serve allora? Un disastro». Crisanti non si risparmia e dà a Zaia del «venditore di fumo». «Ogni volta tira fuori qualcosa di nuovo. - attacca Crisanti - Prima il salivare .... Poi adesso addirittur­a questa baggianata del fai da te. Siamo passati da un modello altamente scientific­o ed esportabil­e che avevamo costruito, a una presa in giro. Mi viene da piangere». Polemiche a parte, i fronti si moltipli

Crisanti

Il fai da te? È una follia Non sanno più che pesci pigliare e Zaia è ormai diventato un venditore di fumo

Il governator­e del Veneto

«L’età media dei positivi è fra i 25 e i 45 anni. E l’emergenza sanitaria non c’è neanche a scuola: su oltre 700 mila scolari solo 300 sono positivi

cano. Zaia ha fatto appello alla responsabi­lità dei veneti «vedete da come vogliono impostare il Dpcm con una regia nazionale... non vorrei dovessimo dar battaglia per evitare il coprifuoco». Ma, spiegano in Regione, dai singoli focolai ormai si è arrivati a una diffusione quasi omogenea con dei picchi, come nel Rodigino e come a Venezia dove gli indicatori galoppano. «Esiste il caso Venezia - commenta Zaia - il cluster c’è ho sentito il direttore dell’Ulss Serenissim­a Giuseppe Dal Ben anche questa mattina, non ci sono emergenze ma la situazione è costanteme­nte monitorata e sotto controllo».

A complicare il tutto, infine, c’è la stagione influenzal­e. Da lunedì 12 parte la campagna di vaccinazio­ne a partire dai sanitari e dai soggetti a rischio. In campo 1 milione 320 mila dosi, per la gran parte già distribuit­e, contro le circa 800 mila dello scorso anno. Si è allargata l’offerta vaccinale gratuita a partire dai 60 anni e si punta a una copertura pari al 75% degli over 65. Oltre alle categorie che hanno la priorità, spuntano anche i familiari e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanz­e, chi lavora nel servizio pubblico e così via. Per tutte queste casistiche sarà sufficient­e andare dal proprio medico e chiedere la vaccinazio­ne gratuita.

 ??  ?? Fonte: Regione Veneto
Fonte: Regione Veneto
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy