Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’epidemia ormai galoppa In due giorni 117 contagiati
Virus, quasi metà dei casi relativa al focolaio del Comelico, Cadore e Ampezzo
BELLUNO Continua a crescere imperterrita la curva dei contagi da coronavirus in provincia. Tra domenica e lunedì 117 i nuovi casi, come conferma il Dipartimento di prevenzione dell’Usl 1. Quasi la metà fanno riferimento al focolaio dei tre comuni comeliani di San Pietro e Santo Stefano di Cadore con Comelico superiore. Lì è scoppiato il primo «cluster» che poi si è espanso a macchia d’olio in tutto il Cadore e l’Ampezzano.
La situazione epidemiologica è stata fotografata ieri dal direttore generale dell’Usl 1 «Dolomiti», Adriano Rasi Caldogno. Alle 9 di ieri 441 i bellunesi positivi, ai quali però devono aggiungersi almeno parte dei 59 contagi rilevati nelle ultime 24 ore (58 domenica). Sono 120 i positivi nel «cluster» del Comelico e 1.400 i bellunesi in isolamento.
A preoccupare il dato dei ricoveri che cresce costantemente da una decina di giorni. Ora 33 pazienti in area non critica tra Belluno e Feltre, ma dopo mesi si conta di nuovo anche un ricovero per Covid in Terapia intensiva. A questi si aggiungono 5 persone in ospedale di comunità. «A inile zio aprile avevamo 73 ricoverati in area non critica e 10 in terapia intensiva — le parole di Rasi Caldogno — Ora i ricoverati hanno sintomi più lievi, ma sono comunque persone che necessitano di assistenza ospedaliera».
Riguardo la scuola, fino all’11 ottobre effettuati 5.227 tamponi. Sono una trentina gli istituti dove si è riscontrato almeno un caso positivo, con 128 alunni in quarantena e 19 tra insegnanti e operatori.
E si sposta il «drive-in» di Feltre: da venerdì sarà operativo tutti i giorni dalle 8.30 al12.30, in via delle Industrie, zona Peschiera e nell’area dell’ex fabbrica «Marangoni», con accesso libero per bambini, ragazzi e adulti sintomatici del mondo della scuola e rientri dall’estero.
Visti i disagi dovuti al gran numero di telefonate, da ieri l’Usl 1 ha raddoppiato le linee dedicate alle informazioni Covid, allo 0437514343. Non cambiano gli orari: tutti i giorni dalle 8 alle 20.
Giovedì parte anche la campagna vaccinale antinfluenzale. A disposizione circa 60 mila dosi di vaccino. La vaccinazione è gratuita per i bambini da 6 mesi a 6 anni e sarà curata dai pediatri di famiglia. Oltre alle categorie a rischio e agli over 65, quest’anno la gratuità è stata estesa anche alle persone dai 60 ai 64 anni.
Per loro l’Usl ha fatto partire lettere d’invito con data e ora di presentazione per la vaccinazione, in modalità «drivein», ma ci sono ritardi nel recapito. Chi non avesse ancora ricevuto comunicazione può scrivere un’email a vaccinazioni.bl@aulss1.veneto.it o telefonare al 0437514333, (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12).
Per tutti gli altri, è corsa al vaccino, ma in farmacia non ce n’è traccia. Non esiste ancora un protocollo e le farmacie non sanno come acquistare il prodotto. «Adesso per chi ha meno di 60 anni il vaccino non c’è — spiega il presidente provinciale di Federfarma, Roberto Grubissa — ed è gravissimo considerando che ci troviamo in una pandemia. Chiediamo alla Regione di darci certezze il prima possibile, ne va della salute della comunità».
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