Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Quattro Zaia boys spediti alla Lega per riequilibr­are i gruppi a palazzo

Richiesta di Salvini? No, sarebbe un’idea nata in Veneto

- Di Martina Zambon

VENEZIA Neppure il tempo di convocare il primo consiglio regionale e già si registrano i primi cambi di casacca, anche se la squadra, in realtà, rimane sempre la stessa. Quattro uomini eletti nella lista di Luca Zaia sono infatti passati nel gruppo consigliar­e della Lega. Una manovra decisa dal partito per riequilibr­are i rapporti di forza all’interno della maggioranz­a.

Neppure il tempo di convocare il primo consiglio regionale (l’appuntamen­to è per domani a Palazzo Ferro Fini) e già la Lega dello Zaiastan registra i primi cambi di gruppo. Nulla di strano, era già successo in passato con il passaggio, ad esempio, di Nicola Finco, eletto con la lista del presidente, al gruppo Lega di cui ha rivestito il ruolo di capogruppo. Normale amministra­zione in Veneto dove lo strapotere degli Zaia boys viene compensato con un riequilibr­io di numeri.

Già, in politica è pur sempre questione di numeri. Così, in un agosto torrido anche sotto il profilo degli equilibri interni al Carroccio, logorato pure dallo scandalo dei furbetti del bonus, arrivava il diktat da via Bellerio: tutti i big candidati nella lista ufficiale. Mugugni e obbedienza, le truppe leghiste si scoprivano garibaldin­e, con poche eccezioni. Mal di pancia che, s’è capito a urne chiuse, avevano la loro ragion d’essere. La lista del presidente ha raggiunto vette inesplorat­e (intorno al 44,5%) mentre la lista ufficiale della Lega si arenava al 17%. Il timore del Carroccio d’essere doppiato dal Luca nazionale si è trasformat­o in un incubo: i voti di Zaia sono stati tre volte tanti. Tradotto, a Ferro Fini sono stati eletti 23 consiglier­i in quota lista Zaia, 1 in lista Veneta Autonomia e soltanto 9 in lista Lega. Capita così che, nel mondo al contrario dello Zaiastan, i consiglier­i cambino gruppo non per rimarcare uno strappo bensì per ricucirne uno. Allora Fabiano Barbisan, Filippo Rigo, l’ex e con tutta probabilit­à futuro presidente dell’assemblea regionale Roberto Ciambetti e Gianpaolo Bottacin, l’assessore-ingegnere, saranno in forze al gruppo consigliar­e della Lega. Nuovi conti alla mano, la marea di consiglier­i leghisti, record in Italia per estensione, sarà suddivisa in 13 consiglier­i della Lega, 19 della lista Zaia e uno per Lista Veneta Autonomia.

Nella nota ufficiale in cui si procede alla divisione dei pani e dei pesci, la formula scelta è improntata al più genuino candore: «Messa a punto la composizio­ne dei Gruppi

Consiliari, siamo pronti a metterci all’opera». A quanto è dato sapere non ci sarebbe alcuna indicazion­e milanese sul «riequilibr­io» nella maggioranz­a e non è escluso si tratti un gesto ascrivibil­e al noblesse oblige del leghismo zaiano. Almeno questa è l’interpreta­zione che viene fatta filtrare: questione di forma, di sostanza e pure d’eleganza si potrebbe dire. Anche perché a lasciare «soli» i nove consiglier­i eletti con il Carroccio, si rischiava l’antipatica simmetria dei nove (ora dieci con il ripescaggi­o della pentastell­ata Erika Baldin) eletti fra le file della striminzit­a opposizion­e. Sistemazio­ne degli scranni a parte, la nota dei gruppi che ruotano intorno alla Lega, annuncia il nuovo capitolo della «Zaia school». La prima lezione agli allora candidati è stata impartita mesi fa ad H-Farm: «Attenzione ai social, attenzione ai giornalist­i, meglio prender tempo e prima informarsi» e così via. La seconda, dopo la benedizion­e in riva al bacino di San Marco da parte di Salvini, è stata qualche giorno fa. Nell’orario dei neo consiglier­i toccava la disamina sul dress code: giacca e cravatta per lui, mise adeguate per lei più una rispolvera­ta di bon ton social e non solo. Imparati i segreti per scuotere anche l’ultimo granello di polvere da neofiti, non restava che procedere con un corso intensivo per neofiti. Così, si apprende, sono in programma otto giornate di lezione. Tema: l’autonomia, la sanità, il digitale, il bilancio, lo programmaz­ione dei fondi europei, il territorio e l’urbanistic­a, l’economia del Veneto e il capitolo infrastrut­ture. Intanto, sull’altro lato dell’emiciclo, il Pd si riunisce ancora una volta ma rimanda ad oggi, anche in segno di rispetto per la morte dell’ex consiglier­e Claudio Sinigaglia, l’ufficializ­zazione degli incarichi. I bookmaker danno come capogruppo Giacomo Possamai e come vicepresid­ente del consiglio Francesca Zottis.

L’insediamen­to Pronti, via e ci sono già i primi fuoriuscit­i ma stavolta non è uno strappo

I dem Il Pd ha deciso di rinviare ogni decisione sugli incarichi ad oggi in segno di lutto

 ??  ?? Fabiano Barbisan Eletto a Verona con la Lista Zaia
Fabiano Barbisan Eletto a Verona con la Lista Zaia
 ??  ?? Roberto Ciambetti Eletto a Vicenza con la Lista Zaia
Roberto Ciambetti Eletto a Vicenza con la Lista Zaia
 ??  ?? Gianpaolo Bottacin Eletto a Belluno con la Lista Zaia
Gianpaolo Bottacin Eletto a Belluno con la Lista Zaia
 ??  ?? Filippo Rigo Eletto a Verona con la Lista Zaia
Filippo Rigo Eletto a Verona con la Lista Zaia

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