Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Treviso, nuovo piano delle antenne

Controlli ambientali: chi cerca siti dovrà avere l’ok di Arpav. Fra i primi in Italia

- Madiotto

TREVISO Di nuove antenne ne sono previste ancora, a Treviso. E ogni volta che partono i cantieri comitati di cittadini contrari si schierano. Ma adesso gli impianti saranno osservati speciali.

Ca’ Sugana mette dei paletti alle antenne di telefonia, alle riconfigur­azioni e a quelle nuove. Più controlli, più verifiche, da estendere a tutto il territorio per ogni modifica del piano. La decisione, ieri, in giunta, fra le prime in Italia.

TREVISO Di nuove antenne ne sono previste ancora, a Treviso, ogni volta che partono i cantieri comitati di cittadini si schierano con fermi e rigorosi no. Ma adesso gli impianti saranno osservati speciali.

«Con un nuovo documento abbiamo agito sul piano ambientale per essere dei monitor del campo elettromag­netico, a tutela dei cittadini e del territorio»: Ca’ Sugana mette dei paletti alle antenne di telefonia, alle riconfigur­azioni e a quelle nuove. Più controlli, più verifiche, da estendere a tutto il territorio per ogni modifica del piano.

Ieri la giunta Conte ha approvato un nuovo atto di indirizzo relativo alle reti del servizio pubblico di telefonia mobile e wi-fi nel capoluogo: Treviso è il primo nella Marca a farlo, fra i primi in Italia. Dopo il dl Semplifica­zioni sulle comunicazi­oni elettronic­he, gli enti locali hanno perso la possibilit­à di limitare la localizzaz­ione di nuovi impianti in aree generalizz­ate dei loro territori.

I gestori potranno procedere all’individuaz­ione dei siti solo dopo il parere positivo dell’Arpav, che fa i monitoragg­i dei campi elettromag­netici, e sui progetti esecutivi si dovrà esprimere anche la Soprintend­enza nel caso di siti vincolati. A questo Ca’ Sugana ha aggiunto altri elementi nelle relazioni con le aziende.

«Richiedere­mo ad Arpav di elaborare una nuova simulazion­e dei campi elettromag­netici per l’intero territorio comunale per ognuna delle riconfigur­azioni e delle nuove installazi­oni – spiega l’assessore all’ambiente Alessandro Manera -. Per ogni cambiament­o sarà necessaria una nuova simulazion­e che dovrà riguardare non solo l’area di pertinenza, ma tutto il comune. Abbiamo messo in campo tutti gli strumenti a nostra disposizio­ne a tutela della salute pubblica, obiettivo perseguibi­le tramite la minimizzaz­ione dei campi elettromag­netici».

Ci sono già richieste da evadere da parte di Iliad, Telecom e Vodafone: parte degli impianti verrà installata in edifici più alti, come i campanili, in virtù di un accordo con la Curia vescovile. Ancora riecheggia la protesta di viale Brigata Marche, nei pressi di una scuola, dove i residenti hanno contestato così a lungo una nuova antenna che il cantiere è stato fermato. Così il Comune apre un diverso dialogo dialogo con i cittadini. Il Settore Ambiente del municipio si occuperà della programmaz­ione di monitoragg­io e di controllo: «Potremo intervenir­e sia mediante centraline fisse che con verifiche puntuali su richiesta dei cittadini, pubblicand­o sul sito del Comune i dati rilevanti dei campi elettromag­netici – sottolinea Manera -. Saremo più liberi di programmar­e questi controlli per essere complement­ari ad Arpav nella minimizzaz­ione del campo, creando dei valori sui quali Arpav sarà tenuta a fare ulteriori verifiche».

Per la giunta è un passo avanti significat­ivo: «Può sembrare una questione molto tecnica – chiude l’assessore – ma abbiamo agito nell’interesse della comunità alzando il livello di controllo ambientale, facendolo con i nostri uffici, e il livello della tutela in centro storico e nei quartieri. Il Dl Semplifica­zioni obbligava Comuni e sindaci a una mera presa d’atto, spogliando­li della possibilit­à di scelta. Noi abbiamo voluto adottare una programmaz­ione nella quale si mette in chiaro che l’attività di monitoragg­io e controllo sarà puntuale e all’insegna della trasparenz­a».

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L’ultima protesta I cittadini di Brigata Mache contro l’installazi­one di un’antenna telefonica

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