Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Nella Volante per riscaldarl­o» E l’infermiere: «La madre voleva vivesse»

- A.Pri,

La «corsa dei papà» per salvare il piccolo Zeno come è stato ribattezza­to il bimbo trovato a Verona- è cominciata quando mancavano pochi minuti alla mezzanotte, con l’allarme lanciato dal pakistano Hussain Tassawar. Ha 33anni e in patria ha lasciato un figlio di 5 anni e due gemelline che presto ne compiranno 3.

In via Tevere sono arrivati due poliziotti delle Volanti: l’assistente capo Antonio Taurino (42 anni e due bimbe di 5 e 2 anni) e l’agente scelto Salvatore Polito 35 anni e una figlia di 8. «Quando è arrivata la chiamata ci siamo diretti sul posto ma ancora non sapevamo se il bimbo era vivo», racconta Polito. «Piangeva - aggiunge il collega - e allora l’ho preso tra le braccia per coccolarlo. È stata un’emozione fortissima». Gli agenti sono saliti nell’auto di servizio per riscaldare il bambino in attesa dell’arrivo dell’ambulanza.

A coordinare l’intervento dei paramedici, è stato l’infermiere del 118 Luca Bocca, 58 anni e ben otto figli. «Io e il collega Giuseppe Mazzone eravamo in centrale operativa quando è arrivata la telefonata dalla questura. Abbiamo immediatam­ente inviato un’ambulanza della Croce Rossa. A quel punto siamo rimasti con il fiato sospeso fino alla telefonata del personale. Di sottofondo ho sentito il neonato piangere e lì ho capito che se la sarebbe cavata».

I due poliziotti hanno voluto accompagna­re il piccolo fino all’ospedale di Borgo Trento. «Volevamo essere sicuri che stesse bene - racconta Polito il nostro essere genitori credo ci abbia aiutato a gestire al meglio un tipo di emergenza che, in anni di servizio, non avevamo mai dovuto affrontare». I due poliziotti pensano già a futuro del bimbo. «Speriamo trovi al più presto una nuova mamma e un nuovo papà che gli diano quel calore che noi abbiamo cercato di trasmetter­gli in quei minuti in cui è rimasto tra le nostre braccia». L’infermiere Bocca, invece, si interroga su cosa possa aver spinto una madre ad abbandonar­e il suo piccolo: «Probabilme­nte è un gesto disperato. Prima di lasciarlo sul ciglio della strada l’ha vestito con abiti pesanti e avvolto in una coperta: è evidente che sperava che il suo bambino si salvasse».

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